Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di confisca di beni immobili e prodotti finanziari riconducibili al patrimonio di Rocco Carbone, 52enne, palmese ma residente a Goito (MN) ritenuto affiliato alla cosca palmese denominata “GALLICO-BRUZZISE”.
Le risultanze investigative prodotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Reggio Calabria e sul quale il provvedimento si fonda, derivano dalla condanna in primo grado a 6 anni di reclusione nel 2013 e passata definitiva nel 2015 nel quale l’uomo è stato condannato per associazione di stampo mafioso.
Nella circostanza sono stati confiscati 2 terreni agricoli siti nel comune di Seminara e prodotti postali per un valore complessivo di 250 mila euro.
Il procedimento scaturisce da un'operazione su coordinamento dei pm antimafia Giovanni Musarò e Roberto di Palma, con la quale spedirono in carcere boss e affiliati alla potente cosca Gallico di Palmi. Il processo "Cosa mia" scaturisce da un'operazione che andò a colpire i vertici dei clan Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi, e i Bruzzise-Parrello del "locale" di Barritteri e Seminara. Ma non solo. Svelato il meccanismo per cui le 'ndrine della Piana imponevano la tangente del 3% sul capitolato d'appalto dei lavori della Salerno-Reggio Calabria. Le 'ndrine, dunque, avrebbero esteso i propri tentacoli sui lavori della A3, un controllo capillare con una chiara divisione della A3 in zone di competenza, con riferimento ai territori "amministrati" dalle varie cosche.
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