'Ndrangheta: confiscati beni per 1 mln nel Reggino

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Giovanni Bombardieri
  27 settembre 2022 10:39

La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni del valore complessivo di circa 1 milione di euro riconducibili ad un uomo ritenuto appartenente alla famiglia Buda-Imerti di Villa San Giovanni.

Si tratta di Massimo Buda, figlio di Santo Buda considerato il "reggente" della cosca Buda-Imerti di Villa San Giovanni (RC). Secondo gli inquirenti, l'uomo sarebbe la "longa manus" del padre, che nell'ottobre 2020 è stato condannato in appello alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione nel processo “Sansone”

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Il provvedimento è stato emesso emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria.Il destinatario dal provvedimento di confisca, titolare di fatto di una società di servizi, sarebbe risultato, appartenente ad una famiglia di ‘ndrangheta, federata alla potente consorteria Imerti–Condello attiva nel comprensorio di Villa San Giovanni (RC) e territori limitrofi.

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Gli accertamenti investigativi evidenzierebbero che l'uomo sarebbe la "longa manus" del padre, che nell'ottobre 2020 è stato condannato in appello alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione, nel processo “Sansone”, perché ritenuto il reggente della cosca Buda-Imerti di Villa San Giovanni.

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Nel mese di febbraio 2021 la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, ha disposto, di conseguenza, il sequestro del patrimonio e, successivamente, riconoscendo la validità dell’impianto indiziario, con il provvedimento eseguito oggi ha decretato l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca della società comprensiva dell’intero patrimonio aziendale; di 2 immobili e 5 appezzamenti di terreno di cui uno edificabile nella provincia di Reggio Calabria; di un immobile in provincia di Milano nonché le disponibilità finanziarie.

Con lo stesso provvedimento, il Tribunale ha sottopostol'uomo alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di anni 3 e mesi 6, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale.

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