La Corte d'Appello di Catanzaro ha inflitto 18 condanne ad altrettante persone imputate nel processo scaturito dall'operazione denominata Malapianta contro il clan di San Leonardo di Cutro, collegato alla cosca Grande Aracri, che opprimeva le attività economiche della zona al confine tra le province di Crotone e Catanzaro ed in particolare i villaggi turistici ai quali veniva chiesto il pizzo anche attraverso minacce di morte, ma che ha fatto luce anche sulle propaggini per il traffico di droga dal crotonese verso l’Umbria.
LE CONDANNE
La sentenza, emessa oggi dalla Corte d'Appello presieduta da Giancarlo Bianchi, conferma sostanzialmente le condanne del processo di primo grado dal Tribunale di Crotone nel maggio 2022, come quella inflitta al boss 83enne di San Leonardo di Cutro Alfonso Mannolo, che è stato condannato in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione. Confermata anche la sentenza nei confronti del figlio del boss, Remo Mannolo a 19 anni di reclusione; il pm in primo grado aveva chiesto 30 anni di reclusione; la riduzione si spiega con l’assoluzione - per non aver commesso il fatto - da tre imputazioni riguardanti alcune estorsioni. Confermata anche la condanna ad 11 anni di Antonella Bevilacqua e a 4 anni di Annunziato Profiti.
Ridotte, invece, le condanne per Giuseppe Benincasa, sette anni di reclusione e 5.500 euro di multa; Alberto Benincasa, tre anni e sei mesi di reclusione; Mario Cicerone, quattro anni e sei mesi e 4000 euro di multa; Antonio De Franco, sette anni e 40mila euro di multa; Ciro Di Macco, due anni e 900 euro di multa come concordata tra le parti; Francesco Falcone, 15 anni e nove mesi; Roberto Fusari, due anni e sei mesi; Luca Mancuso Trabucco, tre anni di reclusione; Piero Giacchetta, due anni di reclusione come concordato tra le parti; Luigi Giappichini, sette mesi e 1.500 euro di multa; Paolo Menicucci, tre anni di reclusione; Pasquale Nicola Profiti, cinque anni di reclusione come concordato tra le parti; Pietro Russo, sette mesi e 1.200 euro di multa; Renzo Tiburzi, due anni. Per Benincasa e De Franco, inoltre, sono stati revocati anche i risarcimenti al Comune di Cutro ed alla Regione Calabria disposti in primo grado.
L'operazione Malapianta, eseguita il 29 maggio 2019 dalla Dda di Catanzaro con la Guardia di Finanza, è scaturita da una indagine avviata dalle fiamme gialle di Crotone dopo la denuncia dell'imprenditore Giovanni Notarianni, titolare del villaggio Porto Kaleo a San Leonardo di Cutro, che si è ribellato alle estorsioni della cosca. Denunce alle quali hanno fatto seguito anche quelle di altri titolari di strutture turistiche della zona.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736