Non si nascondeva in un bunker, nascosto tra la fitta vegetazione dell'Aspromonte, Domenico Crea, ultimo rampollo della potente e feroce cosca di 'ndrangheta di Rizziconi, ma in una confortevole villa affacciata sul mare della Costa degli dei, a Santa Domenica di Ricadi, nel vibonese. E' qui che stamani, alle 5.30, lo hanno catturato gli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco, in collaborazione con personale di Vibo Valentia (LEGGI QUI).
"E' stata un'indagine classica, senza sbavature" ha affermato il questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone, che ha incontrato i giornalisti insieme al procuratore capo della Dda reggina Giovanni Bombardieri, al procuratore aggiunto Gaetano Paci, al capo della Squadra mobile Francesco Rattà, e a Marco Garofalo dello Sco. "Sono stati tre anni di sacrifici - ha aggiunto il Questore - di dedizione, con momenti di sconforto e di esaltazione investigativa. Le ricerche dei latitanti sono così, durano tantissimo tempo durante il quale si raccolgono le molliche di Pollicino per fare un passo avanti".
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