La sorella di Rino Gattuso aveva paura di successive e più gravi ritorsioni. Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di due esponenti della criminalità organizzata del Cosentino per minacce a scopo estorsivo nei confronti dei familiari del noto ex calciatore originario dello Jonio cosentino.
Le indagini, partite dall’incendio di due auto nella disponibilità della sorella di Gennaro Gattuso, hanno portato ieri all’arresto di due persone. In carcere sono finiti Aldo Abbruzzese, 51 anni, ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della criminalità organizzata attiva nel territorio di Corigliano Rossano, e Mustaphà Hamil, 43 anni, residente a Schiavonea, nel Cosentino. In una conversazione, captata dagli inquirenti, lo scorso 10 gennaio è emerso come Ida Elvira Gattuso fossse “terrorizzata” dal comportamento di Abbruzzese anche se aveva già ricevuto una somma di denaro che – secondo le indagine – sarebbe stata concordata tra un collaboratore di Rino Gattuso e lo stesso Abbruzzese. Ma la donna era comunque molto preoccupata perché – a suo dire – Abbruzzese avrebbe preteso una seconda tranche di denaro. Qualora non si fosse mantenuta questa promessa, secondo Ida Gattuso Abbruzzese si sarebbe vendicato con atti ancora più cruenti.
Lo scorso ottobre e lo scorso dicembre furono bruciate due sue auto nei pressi dell’abitazione della donna causando incendi che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità dei suoi figli, ma anche di tutti gli abitanti dei due edifici. E’ per questo motivo – è scritto nell’ordinanza – che la sorella di Gattuso stava pensando di allontanarsi da casa a Schiavonea per un periodo. Le preoccupazioni della donna emergono anche da alcune conversazioni Whatsapp in cui Ida Gattuso evidenzia il timore che i suoi familiari non riescano a pagare la somma dovuta mantenendo gli impegni presi.
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