di FILIPPO COPPOLETTA
Ci sono anche i nomi di Giuseppe Nicola Parretta ed Ernesto Maria Menniti, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Badolato, tra i 44 raggiunti questa mattina dal provvedimento cautelare disposto dal Gip di Catanzaro nel blitz portato a termine dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e del ROS, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.
Al centro dell'indagine, è ricorrente il nome della cosca Gallace. Tra le ipotesi di reato contestate a vario titolo agli indagati, figurano associazione di tipo ‘ndranghetistico, procurata inosservanza di pena, traffico di armi e plurimi reati contro la persona e il patrimonio aggravati dalle finalità mafiose, nonché scambio elettorale politico mafioso e violazioni in materia di stupefacenti.
SINDACO GIÀ SCIOLTO PER MAFIA - Il primo cittadino di Badolato, comune di circa 3 mila anime della costa jonica catanzarese, non è nuovo a queste cronache. Già nel 2013, Parretta, era stato raggiunto da un avviso di garanzia nell'ambito dell'operazione “Itaca-Free boat” coordinata dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Gallace-Gallelli. Nell'agosto dello stesso anno, il prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro, disponeva la nomina di una commissione d'accesso per verificare l'eventuale infiltrazione mafiosa nell'amministrazione comunale. Sospetto poi confermato e causa dello sciglimento dell'ente avvenuto nel maggio del 2014.
LO STRANO CASO - Giuseppe Nicola Parretta è stato sindaco di Badolato per due mandati consecutivi: prima nel 2008 e poi confermato nel 2013. Il secondo mandato fece in tempo a festeggiare il primo anniversario prima di essere sciolto per infiltrazioni mafiose. Dopo la gestione commissariale e l'elezione di un altro sindaco - Gerardo Mannello (2016-2021) - Parretta si ripresenta ai suoi elettori nel 2021. A "sfidarlo" una sola lista capeggiata da Ernesto Maria Menniti il quale riuscirà a racimolare solo il 7,9% dei voti contro il 94,1% che raggiunse invece Parretta con la lista civica "Vivi Badolato". Si innalzarono così sospetti relativamente al fatto che la lista guidata da Menniti potesse forse essere una banale "lista civetta", dubbi ulteriormente alimentati quando il riconfermato primo cittadino decise di nominare Menniti quale suo vicesindaco.
La vicende richiamò anche l'intervento dell'allora Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra. "Divertente, no? A Badolato, paese funestato dalla presenza di organizzazioni criminali, in provincia di Catanzaro, alle comunali di pochi giorni fa c’erano solo due liste che si confrontavano. Ed ora il vicesindaco è il candidato sindaco sconfitto. Forse era una lista civetta? Ma se ci sono liste civetta, che senso ha votarle? Anzi, che senso ha votare? Ah, la democrazia…", scrisse all'epoca Morra. Parretta si limitò ad affermare come la vicenda possa apparire singolare "solo a chi non conosce la realtà di Badolato e non ha vissuto la fase pre-elettorale", commentando le affermazioni di Morra così: "Non è bello che un uomo delle istituzioni scriva che è meglio non andare a votare e inviti i cittadini a non votare".
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