Decine di estorsioni nei confronti dei villaggi turistici della costa a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro
02 maggio 2022 11:34Sono tutti presunti esponenti della cosca di 'ndrangheta Mannolo-Trapasso-Falcone-Zofreo, operante nella zona di Cutro, in provincia di Crotone, con diramazioni anche nel nord Italia, le dieci persone raggiunte questa mattina da dieci misure cautelari (7 in carcere, due ai domiciliari e un divieto di dimora in Calabria) emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro a conclusione di una indagine della Guardia di Finanza che ha portato alla luce l'attività della consorteria, dedita all'estorsione, usura, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori aggravati dalle modalità mafiose.
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La custodia cautelare in carcere è stata emessa per Felice Falcone, 70 anni; Albano Mannolo, 52 anni; Alfonso Mannolo, 83 anni; Remo Mannolo, 50 anni; Carmine Ranieri, 44 anni; Giuseppe Trapasso, 35 anni; Fiore, Zoffreo, 55 anni, tutti di Cutro (Kr). Arresti domiciliari per Antonio Mannolo, 53 anni, e Carmelina Mannolo, 56; divieto di dimora per Leonardo Mannolo, 34 anni, tutti di Cutro.
Decine di estorsioni nei confronti dei villaggi turistici della costa a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro, secondo un modus operandi consolidato nel tempo, ma anche alle aziende che nei villaggi si occupavano di forniture e manutenzione: è il quadro che emerge dall'operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro portata a termine questa mattina dalla Guardia di finanza di Crotone che ha eseguito 10 misure cautelari disposte dal Gip distrettuale Matteo Ferrante.
L'indagine è di fatto una continuazione dell'indagine "Malapianta", con la quale nel maggio 2019 la Dda di Catanzaro aveva già inferto un duro colpo alla cosca Mannolo-Zoffreo-Trapasso, radicata nel territorio di San Leonardo di Cutro e che opera a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro. Al vertice c'è l'anziano boss Alfonso Mannolo, 83 anni, raggiunto questa mattina da una nuova misura cautelare, che è già detenuto in carcere per scontare una condanna a 30 anni di reclusione che gli è stata inflitta a conclusione del processo d'appello scaturito proprio dall'indagine "Malapianta". La nuova operazione della Guardia di Finanza riguarda una serie di attività criminali, soprattutto estorsioni aggravate dal metodo mafioso, commesse dal 2001 al 2018 nei confronti di attività turistiche ed aziende che operavano all'interno di villaggi tra San Leonardo di Cutro e Sellia Marina.
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