Il boss Giuseppe De Stefano è stato condannato a 13 anni di carcere dalla Corte d'appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Giancarlo Bianchi, che oggi ha emesso la sentenza di uno stralcio del maxi-processo "Meta".
Dopo l'annullamento con rinvio deciso dalla Corte di Cassazione, la pena per il boss di Archi, ritenuto il capocrimine della 'ndrangheta reggina, è stata rideterminata rispetto ai 27 anni di reclusione inflitti nel primo processo. La Corte d'Appello, infatti, ha riconosciuto per De Stefano la continuazione con altre condanne rimediate nel 2001 e nel 2007.
Sono stati condannati anche il boss di Sinopoli Cosimo Alvaro (7 anni e 4 mesi), Domenico Condello (10 anni), l'ex sindaco di San Procopio Rocco Palermo (2 anni e 6 mesi) e Antonino Crisalli (2 anni e 11 mesi). Sono stati assolti, invece, Antonio Giustra e Umberto Francesco Creazzo. Il processo era nato da un'inchiesta del Ros, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto procuratore generale Domenico Galletta, all'epoca entrambi sostituti della Dda di Reggio Calabria.
L'indagine era partita dall'attività investigativa sulla cattura del boss Pasquale Condello, detto "il Supremo", avvenuta nel febbraio 2007. Tre anni più tardi, nell'estate 2010, scattarono gli arresti dell'operazione "Meta" da cui ha preso le mosse l'inchiesta che ha portato al processo "Gotha" che ha fatto luce sulla componente riservata della 'ndrangheta reggina. Processo che, con il rito ordinario, si concluderà tra qualche settimana.
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