‘Ndrangheta. Sequestrati 2 milioni di euro ad un imprenditore reggino con aziende anche in Emilia e Liguria

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Dia - Direzione investigativa antimafia
  12 novembre 2021 10:42

Beni per circa 2 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia all'imprenditore Antonino Raso residente a Genova ma originario di Cittanova in provincia di Reggio Calabria.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Gaetano Paci.

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Oltre ai conti correnti e alle posizioni finanziarie dell'imprenditore, i sigilli sono stati applicati a 21 fabbricati e 13 terreni che si trovano in provincia di Genova, a Cittanova, a Bardi (Parma), e a Bardineto (Savona). Antonino Raso era stato arrestato nel luglio del 2016 nell'ambito dell'inchiesta "Alchemia" ma è stato assolto dall'accusa di essere partecipe della cosca Raso-Gullace-Albanese. Su quella sentenza, emessa dal Tribunale di Palmi nel luglio 2020, pende l'appello della Procura della Repubblica e il processo di secondo grado deve essere ancora celebrato.

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Nonostante l'assoluzione, su proposta della Dda, il Tribunale ha disposto il sequestro dei beni dell'imprenditore ritenendolo un "soggetto - è scritto nella nota della Direzione investigativa antimafia - comunque caratterizzato da una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziato di appartenere all'associazione mafiosa Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, ed in particolare all'articolazione operante in territorio ligure, ove da tempo la cosca risulta radicata, da dove mantiene uno stretto collegamento con la sede di origine".

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Nel processo "Alchemia", infatti, Antonino Raso era accusato di essere "in costante rapporto con Gullace Carmelo", condannato in primo grado a 18 anni di carcere. Lo stesso Gullace del quale Raso, secondo i pm "riconosceva il ruolo di referente e leader indiscusso della cosca". 

 

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