Nell'ambito della normativa antimafia, sequestro della Guardia di Finanza di Parma a carico di Giacomo Pacenza, 56enne condannato in via definitiva nel 2014 dalla Corte di assise d'appello di Catanzaro per associazione di stampo mafioso. Il 25 giugno scorso, le fiamme gialle avevano eseguito un altro sequestro emesso dal Gip di Parma per 170mila euro. Ieri è scattato anche un provvedimento sulle quote e sul saldo attivo del conto corrente bancario di un'ulteriore società riconducibile all'indagato, pur se formalmente intestata a un familiare residente in provincia di Crotone.
Il primo sequestro era nato da accertamenti sul rispetto della normativa antimafia di persone con precedenti penali specifici e residenti in provincia. Sono emersi consistenti movimenti finanziari in entrata, tra 2017 e 2021, che l'indagato aveva omesso di comunicare. Pur risultando dipendente a tempo determinato, l'uomo sarebbe in realtà il reale amministratore di una società, titolare di un bar, solo formalmente intestato alla moglie. Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
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