'Ndrangheta, voto di scambio politico-mafioso: otto arresti in Piemonte

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Guardia di Finanza
  20 dicembre 2019 07:27

Dalle prime luci dell'alba, la guardia di finanza di Torino sta eseguendo otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia torinese, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla 'ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino.

Tra le condotte illecite, oltre all'associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico mafioso.

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Tra gli arresti l’assessore regionale Roberto Rosso, uno dei leader di Fratelli d’Italia in Piemonte, con l’accusa di aver chiesto voti ai clan della ‘ndrangheta per poter essere eletto nella maggioranza di centrodestra .  Rosso, stando alle accuse, si sarebbe rivolto ad affiliati alle cosche calabresi per conquistarsi un posto in Regione. 

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Tra i destinatari della misura cautelare c'è anche Mario Burlò, 46 anni, di Moncalieri, imprenditore.  Con la sua azienda, la OJ Solution, che opera nel settore del facility management, è main sponsor di alcune società sportive in Italia, tra cui la Basket Torino e la Auxilium Torino fallita nei mesi scorsi.

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Quindicimila euro in cambio della promesso di un 'pacchetto' di voti. E' questa l'accusa che ha portato in carcere l'assessore ai Diritti della Regione Piemonte, Roberto Rosso, nell'ambito di una inchiesta sulla 'ndrangheta in Piemonte che ipotizza tra i reati anche il voto di scambio. Secondo l'accusa la 'ndrangheta avrebbe esercitato la propria ingerenza in occasione delle elezioni dello scorso 26 maggio.

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