CulturAttiva racconta la storia dimenticata della fondazione e dei quartieri antichi fra culto e storia
22 maggio 2021 20:06di VALENTINA CELI
Un passato da riportare alla luce e da tramandare alle nuove generazioni. Un tour per narrare di un’epoca dimenticata e sepolta sotto secoli di storia. Il cuore bizantino della città, quello più atavico e nascosto, si è messo in mostra oggi pomeriggio, grazie alla visita guidata organizzata da CulturAttiva dal titolo “Catanzaro e Bisanzio. Viaggio negli antichi quartieri”.
Il capoluogo infatti fu fondato quando le popolazioni che risiedevano sulla costa si spostarono sui tre colli, per sfuggire agli assalti marittimi dei Saraceni. Ma di quegli anni si sa poco o nulla, le tracce architettoniche bizantine sono state inglobate in edifici di successiva costruzione, soprattutto durante il periodo romano e il processo di latinizzazione. Perciò c’è bisogno di guide esperte che possano ricostruire le origini di quella che oggi è la nostra città.
Come spiega l’ideatrice Angela Rubino: “La storia dei fondatori bizantini è avvolta dal mistero. Di questo passato non esistono scavi archeologici, ma solo fonti storiche e letterarie. Per questo abbiamo voluto puntare i riflettori su quel periodo”.
I partecipanti si aggirano curiosi, seguendo le organizzatrici del tour fra i vicoli del centro storico. Grecìa, Vallotta, Santa Barbara, Bellavista, tutte le zone più anticamente abitate di Catanzaro hanno ancora tanto da raccontare. Attraverso il riferimento a riti religiosi e toponimi, si dipana il filo rosso del passato bizantino.
È compreso l’incontro con Mario Saccà, l’autore del volume “Orme di Bisanzio”, in cui si racconta anche dell’antico culto di Maria bambina, celebrato nella Chiesa di Montecorvino, prima tappa del tour. Ma si parla anche di arte della seta nella Grecìa e degli insediamenti originari sulle alture. A Bellavista si incontra la modernità con Nuccio Loreti, creatore della scultura “Donna”, la quale ricorda proprio la funzione della terrazza sul mare: il poter controllare l’accesso delle coste per assicurarsi che la neonata città fosse al sicuro. Infine ci si sofferma a San Rocco, anticamente denominato San Trifone, crocevia di culture ormai abbandonate alle pagine dei libri di storia.
Angela Rubino racconta che l’intento è quello di rendere i catanzaresi più consapevoli del loro passato. Un messaggio di riscoperta condiviso dai partecipanti, che si dicono entusiasti di poter approfondire la conoscenza di un periodo storico così negletto.
C’è chi ha saputo del tour dai social, chi invece è stato portato da un amico, chi è un appassionato di storia antica. Fioccano le domande, subito soddisfatte dalle risposte puntuali delle guide.
Alla fine resta la sensazione che oggi più che mai ci sia bisogno di entrare di nuovo in contatto con la realtà che ci circonda, immergendoci nell’immensa eredità storico-culturale della cittàin cui viviamo.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736