"Il settore sanità calabrese vive da anni una profonda crisi determinata da una serie di commissariamenti e soprattutto malaffare che hanno di fatto smantellato il sistema di welfare di cui questo paese poteva andare fiero allo scopo di ridurre la spesa pubblica".
Lo scrive la Usb in una lettera aperta al ministro della Salute Roberto Speranza in cui chiede la convocazione di un incontro per discutere della situazione dei lavoratori calabresi.
"I dati - prosegue - confermano questa nostra lettura, basti vedere il calo degli organici nella sanità. Il personale in servizio è stato abbattuto di oltre il 15% e con esso registriamo anche i mancati aumenti contrattuali, affidando spesso a cooperative di pulizia la cura dei cittadini. Il risultato delle politiche della sanità in Calabria è che oggi i dipendenti sono pochi, con carichi di lavoro eccessivi, con salari insufficienti ed utilizzati con contratti di lavoro a tempo determinato per assicurare le cure, vedi ospedale regionale di Catanzaro 52/48 mesi di lavoro precario, con il risultato finale di ricevere la lettera di licenziamento. Tutto ciò si riflette in maniera negativa sui servizi destinati ai cittadini, unendosi a problematiche che nessun governo sembra voler affrontare come la fatiscenza delle infrastrutture e l'inadeguatezza degli strumenti di lavoro. Di tutto questo vorremmo avere modo di interloquire con lei in un incontro che auspichiamo in tempi rapidi, utili a rendere possibili interventi anche nella prossima legge di Bilancio. L'urgenza scaturisce al fine di colmare le carenze di personale già citate, sottolineiamo la necessità di un provvedimento che proroghi ulteriormente la validità di dette graduatorie per permettere alle amministrazioni della sanità calabrese, di poter per effettuare le assunzioni, cosi come è stato per altri lavoratori facente parte della stasa graduatoria stabilizzati negli altri presidi ospedalieri. Si fa presente che la proroga generalizzata delle graduatorie in scadenza agevolerebbe, sia in termini temporali che procedurali, un processo di assunzioni non più rinviabile per assicurare la necessaria continuità dell'azione dei servizi sanitari, e dell'erogazione dei servizi ai cittadini".
"Oltre al risparmio per l'amministrazione di riferimento dopo tanti anni di blocco del turn over - conclude la Usb - sarebbe un paradosso che con personale qualificato che ha garantito continuità nell'assistenza sanitaria che permetterebbero di rispondere con celerità alle carenze di personale della sanità in Calabria e di dare legittima soddisfazione alle aspettative a 200 lavoratori si perseguisse ancora sulla linea del licenziamento".
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