di GABRIELE RUBINO
Qualche passo in avanti per il punto nascita di Cetraro mentre nessuna novità è arrivata sul fronte dei precari del Pugliese. L'incontro a Roma fra il commissario Saverio Cotticelli, accompagnato dal dg del dipartimento di Tutela della Salute Antonio Belcastro, e la struttura burocratica del ministero della Salute è stato più che altro "conoscitivo". Almeno così riferiscono fonti accreditate della Regione, e non poteva essere altrimenti anche perché mancava il capo gabinetto (ancora deve insediarsi) del neo ministro Roberto Speranza. Dunque nulla di risolutivo.
IL NODO DEL FABBISOGNO REGIONALE DEL PERSONALE E L'ARRIVO DEL PRIMO COMMISSARIO STRAORDINARIO DA DECRETO CALABRIA- Sul punto nascita di Cetraro oggi peraltro è arrivata la novità della nomina del primario, come richiesto a gran voce dal sindaco Angelo Aita. La procedura per "sospendere la sospensione" dell'attività necessita di ulteriori passaggi. Molto più complicata la questione dei precari del Pugliese. Da qui fino a dicembre, circa 200 unità fra Oss, infermieri e medici saranno mandati a casa per il superamento della soglia massima di durata dei contratti a tempo determinato. Altri focolai potrebbero presto accendersi nell'azienda ospedaliero universitaria Mater Domini e nell'Annunziata di Cosenza. Come detto, la missione odierna a Roma non poteva portare particolare sviluppi sulla vicenda. Anche perché manca un dato imprescindibile. Ad oggi non è stata completata la ricognizione e non è ancora pronto il piano regionale del fabbisogno. Strumento senza il quale ogni prospettiva di assunzioni nella sanità calabrese resta riposto nel congelatore. A questo sta lavorando (anche oggi in Cittadella) il sub-commissario Maria Crocco, che ha ricevuto la notifica della presa in servizio all'ospedale di Cosenza di Giuseppina Panizzoli (leggi qui). Il primo commissario straordinario nominato con il Decreto Calabria è finalmente operativo.
LA REGIONE SPINGE PER UNA SOLUZIONE SUI PRECARI- Tornando alla questione dei precari del Pugliese, dalla Regione fanno sapere di monitorare la questione con molta attenzione. Non solo dal punto di vista dei precari (o degli idonei delle graduatorie, in questa sorta di guerra fra poveri che si è scatenata) ma con gli occhi preoccupati di chi intravede il venir meno dei servizi nel principale ospedale del capoluogo regionale. Con il vuoto creato dal licenziamento dei precari e dall'impossibilità di sostituirli con nuove forze, mancando le autorizzazioni con il nuovo fabbisogno, si affaccia lo spettro di essere costretti ad accorpare i reparti. Intanto domani è prevista una protesta di piazza a Catanzaro.
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