Cade davanti al Gip di Crotone l'accusa di diffamazione formulata da Vincenzo Camposano nei confronti di Vincenzo Speziali, per i contenuti di un comunicato a suo dire offensivo. E, così, viene archiviato il caso.
La vicenda trae origine dalla querela sporta da Vincenzo Camposano, segretario provinciale UDC per la provincia di Crotone, nei confronti di Vincenzo Speziali, membro locale dell'UDC per averne, in un suo comunicato, offeso l'operato atteso che criticava il suo operato e lo qualificava come un "soggetto improduttivo e sconosciuto".
Alla luce di quanto emerso, "non sussiste dell'elemento materiale del reato, atteso che lo Speziali, redattore dell'articolo in questione, ha posto in essere una condotta che si è tradotta nell'esternazione di un pensiero critico non certamente diretto alla lesione dell'onore e della reputazione della persona offesa".
Per i giudici del Tribunale di Crotone "la condotta tenuta dall'indagato non appare comunque idonea ad integrare il reato in contestazione atteso che la stessa, come evidenziato, è scriminata dal e.cl. diritto di critica" e "Contestualizzando il reato de quo nell'ambito del contesto politico in cui si è sviluppato non può non può non evidenziarsi come il diritto di critica non possa rappresentare lo strumento per consentire attacchi alla persona in un contesto di polemica di natura politica".
Ed invero, "non possono definirsi offensive della reputazione del querelante e, comunque, dirette ad attaccare personalmente il Camposano in quanto le espressioni utilizzate si sono tradotte nel mero esercizio del diritto di critica e la terminologia utilizzata ha un contenuto solo astrattamente offensivo dello Speziali che avrebbe svolto un suo giudizio sulla persona del Camposano quale segretario provinciale UDC di Crotone".
Ciò posto - scrive il giudice - si ritiene che le espressioni innanzi riportate, tenuto conto del contenuto complessivo del messaggio a firma dello Speziali, non appaiono idonee ad integrare gli estremi del delitto in contestazione in quanto trattasi di valutazioni puramente soggettive dell'agente, che possono anche essere pretestuose ed ingiustificate e che, come tali, si inseriscono nel contesto di critica politica e non offensive dell'altrui reputazione".
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