I reati contestati sono sequestro di persona a scopo di estorsione e uno di essi è anche ritenuto responsabile di condotte illecite di trasporto di stranieri all’interno dello Stato italiano poste in essere al fine di favorire e realizzare l’ingresso illegale in Italia.
Quattro le persone arrestate di nazionalità straniera. Continua incessantemente l’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità nel territorio vibonese, attuata in maniera sinergica da parte della Questura di Vibo Valentia, di militari del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Questi i fatti.
Alle 18 circa del 29 agosto, agenti della Squadra Volante intervenivano in località Porto Salvo unitamente a militari della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Sul numero di emergenza, infatti, era giunta una richiesta di intervento per una situazione che vedeva coinvolto un soggetto minorenne, di nazionalità straniera, rapito da altri connazionali.
I militari della Guardia di Finanza - primi ad intervenire - accertavano che il ragazzino era stato sequestrato da 4 connazionali, di cui due minorenni, che in precedenza avevano cercato di estorcere allo zio di questi del denaro, minacciandolo che, senza la corresponsione di quanto domandato, non avrebbe più rivisto il nipotino. Nella circostanza, lo zio, riuscendo a sottrarsi alla richiesta, fuggiva per invocare l’intervento delle forze dell’ordine e nel contempo notava che il nipote minore era stato trattenuto contro la sua volontà dai connazionali e costretto a sottostare all’autorità degli stessi, che lo trascinavano con forza senza risparmiargli violenze fisiche.
La veicolazione immediata di tali utili informazioni ha consentito l’impiego di tutte le risorse disponibili delle tre forze di polizia, la cui sinergia ha portato a un positivo epilogo della vicenda. Infatti, dopo circa 2 ore, i militari della Guardia di Finanza intercettavano gli autori delle condotte sopra descritte e, lì in ausilio, convergevano Polizia e Carabinieri. Gli operatori intervenuti ricevevano nell’immediatezza la gratitudine del minore che nel vederli sul posto si dirigeva verso di loro nella ricerca di un abbraccio liberatorio. Tuttavia, in questi concitati momenti, uno dei quattro rapitori riusciva a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce.
Le parti coinvolte venivano immediatamente condotte in Questura per una puntuale ricostruzione della vicenda delittuosa, ove la Squadra Mobile insieme a Carabinieri e Guardia di Finanza ricostruiva l’esatta dinamica dei fatti, giungendo a collocare l’evento delittuoso in una più ampia attività di polizia giudiziaria.
Infatti, uno dei quattro arrestati, all’esito dell’attività investigativa, risultava figurare quale autore di un’attività di trasporto illecito di esseri umani che nell’attuale fase trovano ospitalità presso hub di Porto Salvo, giunti domenica 27 agosto scorso a bordo della O.N.G. “Ocean Viking”.
In particolare, il soggetto veniva individuato quale “scafista”, e, pertanto gli veniva contestato anche il relativo reato di tratta clandestina di condotte illecite di trasporto di stranieri all’interno dello Stato italiano.
Parallelamente le tre forze di polizia non facevano mancare il proprio apporto, all’attività di ricerca del quarto soggetto fuggito, la cui fuga terminava poco dopo la mezzanotte intercettato da un’auto civetta della Squadra Mobile.
Informate nell’immediatezza le due Procure della Repubblica competenti, ossia quella di Vibo Valentia e quella di Catanzaro per i minorenni, disponevano che i soggetti arrestati - ritenuti responsabili del grave reato di sequestro di persona a scopo di estorsione e per uno di loro anche per condotte agevolatrici dell’immigrazione clandestina - venissero associati agli istituti di custodia in relazione alla loro età (casa circondariale di Vibo Valentia e all’istituto penale per minorenni di Catanzaro).
Lo sforzo investigativo, coordinato dalle Procure della Repubblica di rispettiva competenza, ha resistito al primo vaglio in sede di convalida degli arresti, celebrate presso i Tribunali di Vibo Valentia per i maggiorenni e di Catanzaro per i due minorenni, all’esito dei quali tre dei quattro soggetti si trovano ancora ristretti in vinculis nelle rispettive strutture carcerarie.
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