Licenziamento collettivo per tutti i 1.450 dipendenti Air Italy. Lo hanno annunciato questa mattina i commissari liquidatori della compagnia in conference call con i dirigenti basati a Malpensa e a Olbia. Nelle prossime settimane si liquida tutto e già dai prossimi giorni partiranno le lettere di licenziamento.
Air Italy “prenderà in considerazione tutte le possibilità» per la «cessione di rami d'azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o di parte dei posti di lavoro”, si legge inoltre nella nota diffusa dalla compagnia dopo il primo confronto tra i liquidatori incaricati e i dipendenti della compagnia. “I liquidatori - spiega la nota - hanno illustrato ai dipendenti la possibile evoluzione della procedura di liquidazione, confermando l'intenzione di adottare tutte le misure possibili di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura di liquidazione stessa”. In questa fase l'azienda si assume dunque l'impegno di cercare, mediante la vendita dei rami d'azienda, di mantenere tutti o in parte i posti di lavoro degli oltre 1.400 dipendenti, tra Olbia e Malpensa.
“Ancora non è arrivata alcuna lettera di licenziamento. Ma arriverà non appena i liquidatori definiranno il percorso con i dirigenti aziendali”, ha dichiarato il segretario della Filt Cgil regionale Arnaldo Boeddu, «Stiamo lavorando con il ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico per provare a cambiare la procedura ed evitare la liquidazione. Aspettiamo la convocazione dei due ministeri con cui andremo a parlare. Nel frattempo - incalza Boeddu - non bisogna arrendersi e fermarsi: vanno continuati presidi e assemblee, fino a quando non avremo risposte in questo senso». Il leader della Filt ribadisce che “l'intera categoria e la stessa confederazione a tutti i livelli stanno chiedendo il blocco della procedura di liquidazione in bonis e la contestuale operatività della compagnia. Gli aerei e il personale di Air Italy, tutti devono tornare a poter svolgere il proprio lavoro e lasciare il tempo necessario alle parti in causa, dal governo nazionale alle istituzioni regionali alle organizzazioni sindacali, di evitare un vero e proprio dramma sotto l'aspetto occupazionale, sociale ed economico per tutto il Paese”.
Intanto, il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, dopo aver intrattenuto in questi giorni un costante contatto telefonico con i vertici di Qatar Airways, annuncia che incontrerà Akbar Al Baker, Ceo del gruppo. “Nell'interesse di tutti i Sardi e con la massima attenzione alla tutela dei lavoratori di Air Italy, al valore industriale di un'esperienza ed un know-how consolidato in campo aeronautico, proseguiremo il dialogo già avviato a livello istituzionale finalizzato a cogliere ogni opportunità possibile per consentire alla Sardegna di continuare a essere a pieno titolo parte connessa e raggiungibile del Paese e dell'Europa”, sottolinea il presidente.
“Lo stop delle attività di Air Italy e di Ernest Airlines sono inaccettabili e sono purtroppo solo l'inizio del tracollo. Nonostante la situazione gravissima, ancora non ci è giunta una convocazione urgente dai Ministri De Micheli, Patuanelli e Catalfo”, è il grido d'allarme (unitario) di Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl TA. “Sono mesi che inascoltati stiamo lanciando l'allarme sullo stato di abbandono in cui riversa il trasporto aereo - continuano - che è strategico per la mobilità e il turismo in arrivo, rappresenta una percentuale importante di Pil e dà occupazione a decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia, ma governo e ministri non sembrano dare la dovuta rilevanza politica a tutto questo. È urgentissima una convocazione interministeriale ai massimi livelli - proseguono - e chiediamo che anche il Presidente del Consiglio Conte si attivi, visto il silenzio dei suoi ministr”. “Non c'è più tempo - concludono - La politica svolga il proprio ruolo”.
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