Nuovo Stadio Ceravolo, cosa si farà (e non) con i prossimi lavori e il nodo 'formaggini': tempi e procedure

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images Nuovo Stadio Ceravolo, cosa si farà (e non) con i prossimi lavori e il nodo 'formaggini': tempi e procedure


  22 ottobre 2025 16:08

di GABRIELE RUBINO

Come saranno utilizzati i 9 milioni di euro per la riqualificazione dello stadio ‘Ceravolo’? Gli interventi principali saranno essenzialmente due: rifacimento della Curva Ovest e copertura della Tribuna. Per il momento o, meglio, con queste risorse non c’è spazio per ‘toccare’ anche la Curva Est. D’altronde, il sindaco Fiorita lo sta spiegando da tempo: sullo stadio di Catanzaro c’è una visione complessiva di rifacimento, ma si procederà gradualmente. La visione è quella tracciata dal Masterplan (pagato da Confindustria) realizzato da Sportium, la società di ingegneria che poi ha realizzato il progetto di fattibilità tecnico-economica (l’equivalente del vecchio ‘definitivo’) presentato oggi nella biblioteca ‘De Nobili’.

I nove milioni potrebbero sembrare tanti (e così: essendo l’ennesimo esborso pubblico sulla struttura) ma, a fronte dell’incremento dei costi negli appalti pubblici degli ultimi anni, ogni cosa va contestualizzata. Ma veniamo a quello che c’è. La Curva Ovest sarà avvicinata al terreno di gioco di circa 26 metri, portando la distanza a poco più di 10. Saranno installati punto ristoro, depositi e servizi igienici. All’interno una rete tubolare che sarà ‘rivestita’ da una cover. Un telone ‘resistente’ con i colori giallorossi (magari, più tendenti alle Aquile catanzaresi che ai Lupi di Roma) e con una scritta concordata con i tifosi. Teniamo a mente la cover che tornerà utile più avanti. Poi, appunto la copertura della Tribuna che toglierà i fastidiosi piloni e si fermerà prima dell’ultimo tratto dalla Est. Lì si spera in qualcosa per il dopo, correlato all’altra Curva.

A conti fatti la capienza non aumenterebbe di granché. Il salto di qualità, anzi di quantità ci potrebbe essere con i raccordi (che valgono oltre un migliaio di posti) fra Curva Ovest e Distinti, da un lato, e Curva Ovest e Tribuna, dall’altro. Sono i famosi ‘formaggini’. Il primo ha un costo di circa 450 mila euro, l’altro di oltre 700 mila. Si spera che siano coperti, al momento dell’aggiudicazione del progetto esecutivo e dei lavori (sarà appalto integrato), con le ‘economie’. In rosso ci sono il ribasso rispetto alla base d’asta rispetto ai lavori di 6,9 milioni di euro e il resto da altre voci del quadro economico. Sarà difficile mangiare entrambi i formaggini ma già uno può essere più che saporito. Così come sarà uno stadio asimmetrico, considerando il no-touch della Curva Est? Probabilmente sì, ma era il massimo che si potesse fare. E speriamo nei raccordi o formaggini, come li si vuole chiamare, di poterli realizzare.

La mente di tifosi e addetti ai lavori va ai tempi. Quando saranno realizzati i lavori? Come anticipato qualche mese addietro dalla conferenza anteprima dell’attuale progetto, si può iniziare già nella stagione sportiva in corso. Nel senso ce molti elementi pre-fabbricati possono essere assemblati in officina già fra l’inverno e la primavera. Il cantiere vero e proprio inizierà solo al termine dell’attuale stagione agonistica. Quindi, fra maggio e giugno, sperando di emulare il recente passato. Il cantiere si sposterà al Ceravolo solo in piena estate. E i disagi dei tifosi sono stati solo posticipati. Ma sicuramente andranno a incidere sulla prossima stagione. Sul quantum dipende dalla ‘fortuna’ dell’Amministrazione di trovare una ditta seria, di non imbattersi in ricorsi e così via. La sequela di difficoltà di tutti gli appalti pubblici non solo a Catanzaro, ma in Italia. Certo è che il lotto sarà unico (non prima Curva e poi Tribuna, anche perché quest’ultima ha il milione del PNRR da consumare entro l’estate 2026) e il rischio di due mega settori chiusi c’è. E di conseguenza lo spauracchio del campo neutro non può essere del tutto escluso, nonostante le rassicurazioni di Fiorita e i legittimi ‘calcoli’ della società. Ma ci sarà tempo per avere un cronoprogramma puntuale e affidabile.

Per il momento, va convinta la Soprintendenza a non cagionare gli ennesimi ritardi su uno stadio indubbiamente storico (1919! ) ma che probabilmente ne ha perso le tracce identitarie. Poi ci sarà l’approvazione in Giunta e poi si parte con l’appalto. Uno step che si conta di chiudere entro fine anno. Ma già qui siamo nel mondo dell’insondabile. Quello che abbraccerà il Ceravolo, almeno, per il prossimo anno e mezzo. E speriamo di essere ottimisti!