La scrivente Organizzazione Sindacale, rimane basita nel prendere atto di alcune criticità estremamente gravi inerenti la forma ed i contenuti del DCA 135/2019.
Non abbiamo ancora effettivamente compreso se sia più grave il fatto che la Struttura Commissariale proceda a riservare SOLO 66 assunzioni su ben 429 (poco più del 15%) al personale Infermieristico e nessuna assunzione relative alla figure del Collaboratore Professionale Sanitario Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico e del Collaboratore Professionale Sanitario Tecnico Fisioterapista, oppure il fatto che la stessa annoveri i Professionisti Infermieri tra le “figure di supporto”, accezione solitamente riservata ad Ausiliari e figure simili.
Ora, gli Infermieri Italiani, oltre 430 mila, costituiscono sempre in tutti gli organici la quota maggiormente rappresentativa. Pertanto, per quanto attiene la “sostanza” del DCA, non comprendiamo come si possa riservare ad essi una quota così esigua di posti, 66 Infermieri rappresentano un numero che non soddisferebbe il fabbisogno nemmeno nella più piccola delle Aziende Ospedaliere.
Riteniamo quindi, che un numero così scarno di Infermieri non sia assolutamente adeguato in relazione al fabbisogno che l’osservatorio FNOPI, nell’ottica del raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, stima attestarsi in Calabria intorno a circa 2800 unità ad Ottobre 2019, a seguito sia della carenza storica di personale, che dei pensionamenti post quota 100 e post Legge Fornero. Invece, relativamente alla “forma” del DCA, riteniamo che il fatto che la Struttura Commissariale derubrichi gli Infermieri, apostrofandoli a semplici “figure di supporto sanitario”, sia assolutamente deprecabile.
La Struttura Commissariale, appalesa così di sconoscere il Profilo Professionale Infermieristico, dimostra di ignorare che l’Infermiere, per Legge dello Stato Italiano è un Professionista Laureato, iscritto ad un Ordine Professionale, che accademicamente è appellabile come “Dottore in Infermieristica” e che contrattualmente e giuridicamente ricopre nella Pubblica Amministrazione il ruolo di “Collaboratore Professionale Sanitario” e non di “figura di supporto”.
Auspichiamo quindi che che la Struttura Commissariale ottemperi con assoluta urgenza a correggere questo errore, affinché non si ravvisi l’esigenza di dover procedere a qualunque forma di azione utile a tutelare il decoro e l’immagine della Professione Infermieristica, nelle sedi opportune.
Ricordiamo infine a chi ha deliberato le assunzioni, che presso il GOM di Reggio Calabria, continuano a prestare servizio in regime di precariato, un forbito gruppo di Colleghi Infermieri in possesso dei requisiti per la stabilizzazione diretta previsti dall’art 20 del D.Lgs 75/2017 (Decreto Madia), i quali per effetto del suddetto D.Lgs e della relativa circolare attuativa, hanno priorità su ogni altra forma di assunzione.
La scrivente Organizzazione Sindacale, avvisa che qualora si intenda procedere a “scavalcare” i Colleghi di cui sopra ignorandone le priorità, si agirà prontamente con tutte le azioni, anche legali, utili a tutelare gli interessi ed i diritti che la Legge riconosce agli stessi.
P.S. che fine ha fatto la mobilità di 91 posti di Infermieri all’Asp di Reggio Calabria?
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