Di MASSIMO PINNA
Oggi si potrebbe decidere il futuro dell’economia europea alle prese con la crisi economica determinata dal Covid.
Cresce, infatti, l’attesa per i risultati del Consiglio Europeo di oggi. Dalle dieci di questa mattina, i leader dei 27 sono riuniti in videoconferenza per discutere del piano della Commissione Next Generation Eu da 750 miliardi di euro per il rilancio dell’economia dopo la crisi coronavirus.
Obiettivo della giornata, definita dal premier italiano Giuseppe Conte solo di “natura consultiva”, è trovare un primo equilibrio tra le richieste dei Paesi "frugali", capeggiati da Olanda e Austria, che non perdono occasione per rimarcare inflessibili le loro linee rosse, e le necessità dei Paesi più colpiti dalla pandemia Covid-19 tra cui l’Italia.
Il Recovery Fund non deve aprire la strada a un’Unione del debito, per questo deve esserci un limite di tempo e si deve discutere di chi paga quanto, di chi beneficia di più e di quali condizioni vincolano gli aiuti” ha ribadito oggi in un post su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha aggiunto: “l’Austria è ben coordinata con Danimarca, Olanda e Svezia per contribuire “alla discussione con l’ obiettivo di mostrare solidarietà ai Paesi più colpiti dal coronavirus”.
Tutto intorno, tra gli altri partner, c’è un sottobosco di alleanze a geometrie variabili su questo o quell’elemento della proposta da 750 miliardi messa sul tavolo dalla Commissione di Ursula von der Leyen.
“Non possiamo permetterci compromessi al ribasso” ha avvertito il premier Giuseppe Conte.In questo scenario, nessuno si fa illusioni sul risultato della videoconferenza dei leader di oggi : sarà un summit interlocutorio, come lo stesso presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha spiegato fin dal momento della convocazione. Ma al tempo stesso la speranza è che possa essere uno snodo centrale, per restringere il campo del negoziato, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa entro fine luglio, o comunque prima della pausa estiva.
Come sempre o quasi, l’ago della bilancia saranno Germania e Francia che da tempo premono per un fondo di risorse paneuropeo, come era il loro piano da 500 miliardi. In particolare potrebbe essere Berlino la chiave per sbloccare le trattative: la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ripetuto in più occasioni, l’ultima ieri, che la crisi europea si risolvere solo con un piano comune.
“La solidarietà e la coesione in Europa non sono mai state così importanti. Nessun Paese può sopravvivere a questa crisi da solo e isolato. Il nostro obiettivo comune dovrà essere quello di affrontare questa crisi insieme, in modo sostenibile e guardando al futuro”, ha detto giovedì ai parlamentari tedeschi. “Credo che ce la faremo” a trovare un accordo fra i Paesi Ue sul piano di rilancio dell’Unione europea, “ma forse non domani. Domani credo che sara’ una tappa intermedia per avvicinare le posizioni e capire meglio fra capi di Stato e governo le differenze che sono sempre sul tavolo” ha detto ieri il commissario all’economia Paolo Gentiloni, intervistato da France 2. “Non voglio immaginare la possibilita’ di un fallimento”, ma un’intesa sara’ trovata “probabilmente a luglio”. “Ci arriveremo, ne sono sicuro”.
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