È guerra. All’indomani dell’ennesima grana giudiziaria, il presidente Mario Oliverio tira dritto sfidando apertamente la magistratura. A margine di una conferenza sulla presentazione del progetto del Waterfront e del nuovo porto di Lamezia Terme, il governatore alla domanda sull’inchiesta del Festival di Spoleto tuona: “Ritengo allucinante questa vicenda, la ritengo allucinante perché si contesta al presidente della Regione un reato di peculato senza che ci sia l’oggetto. Il peculato prevede una dazione di danaro. Non c’è una dazione di danaro, non si contesta questo. Si contesta piuttosto che un’iniziativa di promozione turistica della Calabria, una vetrina importante che è il Festival dei Due Mondi, si contesta perché piuttosto che promuovere la Calabria si è promosso il presidente della Regione: niente di più infondato di tutto questo”.
La Regione ha finanziato l’iniziativa con 100 mila euro, ha ricordato Oliverio: “Un programma di valorizzazione e promozione della Calabria e lo ha fatto in quella vetrina, che è durata quindici giorni, con diversi strumenti come la cartellonistica, con un desk in cui non solo si distribuiva materiale ma si proiettavano immagini della regione, con una proiezione su un network di diversi media, con una cena a base di prodotti enogastronomici calabresi fatti da chef calabresi. Una proiezione importante in cui ci è stata anche l’intervista di un giornalista autorevole come Paolo Mieli al presidente della regione. In quell’intervista il presidente non promuove se stesso ma promuove la Calabria”.
Poi arriva l’affondo alla magistratura: “In questi mesi, e parlo di questi mesi, che sono prossimi alle elezioni regionali (perché prima mai si è verificato nulla e parlo di cose oggettive, non voglio fare né invettive né lanciare qualche sospetto) sono stato oggetto di iniziative giudiziarie alcune delle quali sono state già demolite”. E qui parte l’elenco delle inchieste, sottolineando ad esempio la pronuncia della Corte di Cassazione con cui è venuta meno la misura dell’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore disposta nell’ambito dell’inchiesta Lande Desolate di dicembre dell’anno scorso.
Dopodiché il proclama fatto in terza persona: “Voglio ripetere ai calabresi: il vostro presidente è una persona onesta che non ha abusato di un euro, che ha sempre preteso trasparenza e correttezza. Il bene comune, questo presidente della Regione, come un bene da custodire gelosamente”. (g.r.)
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