di STEFANIA PAPALEO
Fermo convalidato e applicazione della misura cautelare in carcere: ha tenuto davanti al gip Mario Santoemma la richiesta formulata dal sostituto procuratore Stefania Caldarelli a carico di Danilo Viscomi, 41 anni, presunto autore della coltellata mortale sferrata al cuore di Antonio Procopio, operaio di 38 anni. L'indagato, affiancato dal difensore di fiducia, l'avvocato Alessandro Guerriero, è comparso questa mattina davanti al giudice per difendersi dall'accusa di omicidio aggravato dai futili motivi legati al movente: un debito di poche decine di euro non saldato dalla vittima. Ma Viscomi, seguendo una precisa strategia difensiva, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
Al centro del fascicolo, dunque, un omicidio commesso a Gasperina, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre scorsi, al culmine di un violento litigio scoppiato all'interno di un bar, dal quale Viscomi aveva deciso di andare via, per poi tornare e raggiungere lungo la strada la vittima per sferrargli una coltellata al cuore, scaturita da una nuova colluttazione tra i due. Quindi, la fuga, interrotta dopo poche ore dai carabinieri della Compagnia di Soverato, agli ordini del Capitano Marco Colì, che ha indotto il magistrato a sottoporlo a fermo proprio per via del pericolo di fuga.
Al momento, dunque, resta questa la versione degli inquirenti, in attesa che l'indagato decida di parlare e fornire la propria, mentre a supportare la Procura c'è anche l'avvocato Antonio Lomonaco, nominato dalla famiglia della vittima.
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