di EDOARDO CORASANITI
Si torna in aula a settembre. Per il giudice dell'indagine preliminare Paola Ciriaco ci sono elementi per fare luce sull'omicidio di Giuseppe Mangone, 82 anni, ucciso a dicembre del 2013 a Zagarise, nella Presila Catanzarese, dove era stato sindaco.
Fra tre mesi il gip potrà archiviare la posizione oppure indicare al pm nuovi mezzi di prova su cui indagare o sancire l'imputazione coatta se dovesse ritenerlo necessario.
L'anziano è stato trovato privo di vita in una pozza di sangue in un terreno di sua proprietà con una profonda ferita al collo causata da un'arma da taglio. Sul posto, per le indagini, se ne occuparono i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina e del comando provinciale.
Dopo nove anni, a novembre scorso la Procura della Repubblica di Catanzaro chiede l'archiviazione nei confronti dei tre indagati accusati di omicidio : A.C, 77 anni, F.G, 76 anni, A C, 85 anni. Per l'accusa, gli elementi finora raccolti non sono sufficienti per andare avanti e così l'unica opzione non rimane che chiedere l'archiviazione.
Le parti offese non ci stanno e propongono opposizione. Ad occuparsene gli avvocati Pasqualino Ledonne ed Elvira Ponte che suggeriscono nuovi elementi di indagine che, a dire dei legali, non possono essere trascurati. E così è: il Gip ha ritenuto ammissibile l'opposizione alla richiesta di archiviazione ha fissato la nuova udienza del 26 settembre 2022.
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