La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha confermato le condanne di primo grado per l' omicidio di Vincenzo Cordì, 42 anni, originario di Gioiosa Jonica, nella Locride, il cui cadavere carbonizzato fu rinvenuto nel novembre del 2019 dentro la sua utilitaria nella campagna di Gerace.
I giudici hanno sentenziato l'ergastolo per Susanna Brescia, convivente del Cordì da cui aveva avuto due gemelli, e per il presunto amante della donna, Giuseppe Menniti. Il Collegio ha inoltre confermato la condanna a 23 anni di reclusione per Francesco Sfara, figlio di Susanna Brescia avuto da un precedente matrimonio. Vincenzo Cordì era scomparso due giorni prima del ritrovamento del suo corpo carbonizzato e, secondo le indagini dei carabinieri, venne prima tramortito e poi dato alle fiamme ancora vivo. Nel 2016, secondo le indagini, Vincenzo Cordì era scampato alla morte dopo un tentativo di avvelenamento da barbiturici somministratigli a sua insaputa dalla moglie.
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