di EDOARDO CORASANITI
Un interrogatorio di garanzia segnato dalla contestazione della regolarità dei colloqui tra indagato e difensore: succede a Catanzaro, questa mattina, dove Eliodoro Carduccelli, 43 anni, coinvolto nel blitz "Basso profilo" della Dda di Catanzaro deve essere interrogato dal giudice dell'udienza preliminare Alfredo Ferraro.
Arrivato in Tribunale, all'avvocato Eugenio Perrone, legale di fiducia di Carduccelli, non gli viene consentito di parlare in maniera riservata e privata con il suo cliente. Il colloquio infatti avviene in presenza degli agenti penitenziari, ai quali sarebbe preclusa ogni forma di ascolto dei contenuti della conversazione. L'obiettivo, per quanto possibile, è di iniziare a pianificare una strategie difensiva in vista dell'imminente interrogatorio di garanzia, primo momento in cui il detenuto può decidere di chiarire la sua posizione e i fatti contestati al giudice che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Dunque, la presenza di terze persone comprometterebbe il confronto tra legale e assistito. Una circostanza ancora più determinante nell'indagine "Basso Profilo" in cui agli indagati non è stato concesso di dialogare con i propri difensori per 5 giorni.
L'indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere e l'avvocato Perrone ha messo a verbale quanto accaduto poco prima.
Secondo l'accusa, Carduccelli sarebbe il braccio destro di Andrea Leone, prestanome e intestatario di conti correnti nonché prelevatore e trait d’union con altri importanti membri del sodalizio mafioso. E' detenuto a Catanzaro.
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