di EDOARDO CORASANITI
Operazione Genesi, il giudice Marco Petrini reclama la libertà. E lo fa ricorrendo al Tribunale del Riesame di Salerno, che ha già fissato l'udienza per il 28 maggio. Data in cui gli avvocati difensori, Francesco Calderaro e Agostino De Caro, ribadiranno le ragioni per cui il proprio assistito non doveva tornare in carcere lo scorso 7 maggio, nè avrebbe dovuto subìre il sequestro di una somma pari a quasi 11 mila euro in quanto la cifra riguarda lo stipendio e non il presunto provento delle mazzette che avrebbe intascato in cambio di sentenze aggiustate all'occorrenza.
Per il Riesame reale, tuttavia, i legali dovranno aspettare la fissazione dell'udienza. Per il momento, dunque, potranno solo prepararsi a scendere in campo per tentare di tirare Petrini fuori dal carcere nel quale è finito ad opera della Guardia di finanza di Crotone, che, a scopo preventivo, ha anche notificato analogo provvedimento di sequestro ad altri tre indagati: Emilio detto Mario Santoro, Giuseppe detto Pino Tursi Prato, Francesco Saraco e Vincenzo Arcuri, per un totale di circa 60 mila euro.
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