di STEFANIA PAPALEO
Tutto è pronto per la lettura del dispositivo della sentenza. Imputati, avvocati, pubblica accusa e parti civili: ognuno al proprio posto in attesa di ascoltare la decisione dei giudici della Corte d'Appello chiamati nel processo bis a mettere un punto fermo nell'operazione Jonny che ruota intorno allo scandalo scoppiato nel 2017 sulla gestione dei migranti a Isola Capo Rizzuto. Ma ecco il colpo di scena: il sostituto procuratore generale Alba Sammartino si alza in piedi e deposita nuovi verbali relativi al recente pentimento di un uomo chiave della vicenda, Andrea Guarnieri, trentenne nato a Milano e ritenuto contiguo alla cosca Catarisano. Tutto si ferma, dunque. Il fiato sospeso e la decisione dei giudici di rinviare l'udienza al prossimo 5 maggio per permettere a tutte le parti processuali di leggere le carte.
Restano così ferme le richieste di condanna che erano state già sollecitate dalla pubblica accusa nell'ambito di due requisitorie relative alle posizioni di 6 imputati che hanno scelto il rito ordinario e 33 il rito abbreviato, tra cui 17 anni per Leonardo Sacco, l'ex governatore della Misericordia di Isola e 8 anni e 8 mesi per don Edoardo Scordio, ex parroco dell'Assunta, davanti alle due sezioni della Corte d'appello di Catanzaro che, per la seconda volta, stanno giudicando coloro che sono finiti al centro del blitz che, 8 anni fa, recise i presunti tentacoli che la cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto avrebbe allungato sul Centro d’accoglienza per migranti di Sant’Anna, all'ombra di un patto criminale stretto per drenare illecitamente 36 milioni di euro sui 103 ricevuti tra il 2006 e il 2015 dalla Confraternita per occuparsi del Centro. Infatti, tra febbraio e maggio 2023, la Cassazione aveva disposto due nuovi appelli sia per il troncone di rito abbreviato che ordinario su quel vorticoso giro di migranti lasciati a digiuno per ingrassare la cosca, che comprava teatri, cinema, macchine e barche di lusso con i fondi destinati all'accoglienza. Tutto finiva nella “bacinella” degli Arena. Grazie alla presunta complicità del governatore della Misericoria, Leonardo Sacco, e del parroco della Chiesa di Maria Assunta di Isola Capo Rizzuto, Edoardo Scordio. Con queste terribili accuse la Dda di Catanzaro, alle prime luci del 15 maggio 2017, spedì ben 500 uomini a bussare alla porta dei 68 destinatari di un corposo provvedimento di fermo, emesso dai sostituti procuratori antimafia, Vincenzo Capomolla e Domenico Guarascio, con tanto di sequestro cautelare al seguito di beni mobili e immobili dal valore pari ad oltre 70 milioni di euro. Squadra di calcio di Isola Capo Rizzuto compresa. Ma anche un convento di 1.700 metri quadrati, successivamente ristrutturato e adibito a poliambulatorio, e il teatro Astorino di Isola Capo Rizzuto, solo per citarne alcuni.
Di questo si tornerà a parlare alla prossima udienza, alla luce dei nuovi scenari che potrebbe essere aperti dalle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia che avrà certo tante cose da raccontare.
LEGGI QUI NOMI E DETTAGLI DELL'OPERAZIONE
LE RICHIESTE DI CONDANNA
Antonio Francesco Arena (del 1991), 11 anni di carcere; Francesco Arena (1979), 11 anni e 5 mesi; Francesco Antonio Arena, 8 anni e 4 mesi; Francesco Arena (1960), 6 anni; Giuseppe Arena (1966), 16 anni e 4 mesi; Giuseppe Arena (1986), 8 anni e 4 mesi; Pasquale Arena, 11 anni; Salvatore Arena, 10 anni e 8 mesi; Francesco Bruno, 12 anni; Raffaele Di Gennaro, 13 anni e 6 mesi; Domenico Falcone, 12 anni; Salvatore Foschini, 11 anni e 4 mesi; Francesco Gentile, 15 anni e 6 mesi; Antonio Giglio, 10 anni e 8 mesi; Nicolino Gioffrè, 13 anni e 4 mesi; Maurizio Greco, 11 anni e 8 mesi; Andrea Guarnieri, 8 anni; Nicola Lentini, 8 anni e 8 mesi; Paolo Lentini, 16 anni; Rosario Lentini, 15 anni; Vincenzo Lentini, 10 anni e 8 mesi; Giuseppe Lequoque, 14 anni; Costantino Lionetti, 10 anni e 8 mesi; Luigi Miniaci, 12 anni e 8 mesi; Angelo Muraca, 16 anni; Stefania Muraca, 2 anni; Benito Muto, 11 anni e 4 mesi; Domenico Nicoscia, 10 anni e 8 mesi; Salvatore Nicoscia, 10 anni e 8 mesi; Fortunato Pirrò, 11 anni; Antonio Poerio (1971), 17 anni; Antonio Poerio (1981), 10 anni e 8 mesi; Fernando Poerio, 16 anni e 4 mesi; Giuseppe Pullano, 11 ani e 4 mesi; Domenico Riillo, 14 anni; Francesco Romano, 13 anni e 6 mesi; Leonardo Sacco, 17 anni; Francesco Taverna, 11 anni; e Santo Tipaldi, 11 anni. Le 6 condanne proposte per l'ordinario: Edoardo Scordio, 8 anni e 8 mesi; Salvatore Colacchio, 7 anni; Nicola Maiorino, 3 anni e 4 mesi; Domenico Poerio, 12; Francesco Cantore, 10 anni; e Pasquale Poerio, 3 anni e 8 mesi. Dalla prossime udienze parola ai difensori: gli avvocati Luigi Villirilli, Tiziano Saporito, Pasquale Le Pera, Roberto Coscia, Sergio Rotundo, Giuseppe Napoli, Francesco Verri, Tiziano Saporito, Mario Prato e Mario Nigro.
PARTI CIVILI
1) LIBERA, ASSOCIAZIONE NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE
2) CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELLE MISERICORDIE D’ITALIA
GLI AVVOCATI NEL COLLEGIO DIFENSIVO
Eugenio Perrone, Aldo Casalinuovo, Paola Stilo, Luca Cianferoni, Stefano Nimpo, Salvatore Staiano, Romualdo Truncè, Saverio Loiero, Vittoria Aversa, Gregorio Viscomi, Mario Prato, Giovanni Merante, Rosina Levato, Francesca Bonopane, Luigi Villirilli, Giuseppe Merante, Gianni Russano, Vincenzo Girasole, Anna Marziano, Marinella Chiarella, Emilio Vitaliano, Francesco Laratta, Roberta Succi, Vincenzo Ioppoli, Francesco Gambardella, Francesco Iacopino, Nicola Tavano, Tiziano Saporito, Francesca Buonopane, PaoIo CoIosimo, Giovanni Vecchio, Francesco Catanzaro, Valerio Vianello Accoretti, Giorgio Accoretti Vianello, Roberto Coscia, Eugenio Felice Perrone, Gianfranco Chiariello, Rocco Corda, Giuseppe Barbuto, Mario Turano, Pasquale Lepera, Giovami Figliomeni, Antonietta Gigliotti De Nico, Sergio Rotundo, Mario Nigro, Giuseppe Napoli, Nico D’Ascola, Valter Burani, Vincenzo Cicino, Luca Cianferoni, Michele Bonsegna, Emilio Siviero, Guido Perri, Gianluca Vassai, Salvatore Iannone.
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