Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, in accoglimento dell’istanza proposta dagli Avvocati Giuseppe Bagnato e Giuseppe De Luca, ha scarcerato Armando Galati concedendo la misura degli arresti domiciliari.
Il settantenne di Mileto, sottoposto a fermo e a custodia cautelare in carcere nell’ambito del processo “Maestrale-Carthago” nel maggio del 2023, si trova oggi ad essere imputato nel giudizio dibattimentale in quanto ritenuto promotore, organizzatore e capo del “Locale di Mileto”, inserito nella “Società Maggiore”, con il ruolo di appartenente di spicco della “ndrina di “Comparni”, nonché per aver concorso – in forza del ruolo apicale svolto all’interno del sodalizio ‘ndranghetistico di appartenenza – in due ipotesi estorsive.
Con apposita istanza la difesa ha rappresentato l’opportunità di procedere ad una sostituzione della misura in carcere in considerazione dell’insussistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza a carico di soggetto che ha compiuto da poco i settant’anni di età, evidenziando a tal fine come la sola gravità del titolo di reato contestato, anche quando oggetto di imputazione sia la partecipazione con ruolo di spicco ad una presunta associazione di stampo mafioso, non è per ciò solo bastevole a mantenere l’imputato in carcere.
Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, ritenendo non individuabili eccezionali esigenze cautelari e in ragione dell’età di Galati Armando, ha accolto l’istanza formulata dalla difesa e ha così disposto la scarcerazione immediata dell’imputato concedendo la misura degli arresti domiciliari.
Inoltre, Galati Armando era rimasto coinvolto e arrestato nel marzo 2024 nell’ambito del processo “Maestrale 3”, costola del più ampio procedimento cd. “Rinascita-Scott”, quale partecipe di un’associazione dedica al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti, con l’accusa di aver fornito alla medesima ingenti quantitativi di droga e di essere stato in stretto contatto con Galati Michele e Accorinti Giuseppe Antonio, capi e promotori del sodalizio, e di aver personalmente detenuto marijuana di qualità albanese che avrebbe destinato alla vendita per un prezzo di 1.600,00 euro al chilo, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare le articolazioni mafiose di Zungri e Mileto.
Anche in questo caso, a seguito dell’accoglimento del ricorso presentato dalla difesa, Galati Armando aveva ottenuto dal Tribunale del Riesame di Catanzaro l’annullamento totale dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per assenza di gravi indizi che potessero significare l’effettiva e stabile partecipazione all’interno del sodalizio capeggiato da Galati Michele e Accorinti Giuseppe Antonio, così incassando l’immediata scarcerazione.
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