La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Catanzaro aveva confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Bonavita Giuseppe Armando, accusato di essere il capo promotore dell’omonima consorteria criminale che si ritiene operante in Briatico e di altri reati specifici. Bonavita è difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio del Foro di Vibo Valentia.
Già nel mese di dicembre scorso, la Corte di Cassazione aveva annullato una precedente ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, che aveva confermato il provvedimento custodiale emesso dal G.I.P. dello stesso capoluogo.
Nel conseguente giudizio di rinvio, tuttavia, i giudici territoriali avevano solo parzialmente accolto il ricorso difensivo, annullando l’ordinanza custodiale per due ipotesi delittuose e confermandola nel resto.
Da qui un nuovo ricorso per Cassazione (avvocati Giovanni Vecchio e Bruno Vallelunga) incentrato sulla circostanza che il Tribunale del riesame, nel giudizio di rinvio, non si fosse uniformato alle questioni di diritto decise dalla Corte di legittimità e questo sia a proposito della contestazione associativa che con riferimento ai reati fine (estorsioni) contestati.
In data odierna, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro con riferimento a tutti i reati contestati all’imputato, disponendo la cessazione della misura restrittiva a carico dello stesso per tali reati. Bonavita Giuseppe Armando rimane, dunque, cautelato, solo per un reato specifico.
Lo stesso Bonavita, inoltre, era stato sottoposto a misura carceraria anche nell’operazione denominata “Imperium”, condotta sempre dalla D.D.A. di Catanzaro e successivamente confluita in “Maestrale-Carthago”, ma, in quel caso, accogliendo i motivi di riesame, già il Tribunale del riesame di Catanzaro aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare
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