Un summit di 'ndrangheta tenuto all’interno di una struttura turistica della “Costa degli Dei”, in occasione di un ricevimento nuziale, dove, dal “Crimine” della “Provincia”, venivano impartite disposizioni operative agli affiliati e date indicazioni su come le diverse famiglie malavitose del vibonese dovevano comportarsi per la spartizione dei proventi illeciti e per dirimere 2 eventuali controversie. E' uno degli aspetti emersi dall'operazione denominata “Maestrale – Carthago”, condotta dai Carabinieri di Vibo Valentia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, con l'esecuzione di 61 misure cautelari.
L'inchiesta avrebbe consentito di “mappare”, attraverso un poderoso impianto accusatorio, la “geografia” della criminalità organizzata nei comuni di Mileto, Filandari, Zungri, Briatico e Cessaniti, ricostruendo ruoli, compiti e dinamiche dei capi, promotori, organizzatori e partecipi delle associazioni mafiose, evidenziando la loro forte vocazione economico - imprenditoriale e la capacità di intessere fluidi rapporti con “colletti bianchi”, esponenti politici e rappresentanti delle pubbliche amministrazioni.
In particolare sarebbe stata accertata la piena operatività sul territorio provinciale delle strutture di ‘ndrangheta della “Locale di Zungri” con le ‘ndrine di “Cessaniti” e “Briatico” e della “Locale di Mileto” con le ‘ndrine di “Paravati”, “Comparni”, “Calabrò” e “San Giovanni”, entrambe riconosciute dal “Crimine di Polsi” e soggette alle regole formali e sostanziali della ‘ndrangheta unitaria con accertati collegamenti con le famiglie della Piana di Gioia Tauro (RC).
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