Operazione "Radici": condanne per quasi 90 anni alle cosche calabresi per infiltrazioni in Romagna

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Tribunale
  23 gennaio 2025 17:24

Il Collegio penale di Ravenna ha inflitto oggi complessivamente quasi 90 anni di carcere e oltre 39mila euro di multa a 24 imputati nel processo ‘Radici’ sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Romagna. Tre imputati sono stati assolti.

Dopo tre giorni di camera di consiglio, la sentenza è stata emessa dal presidente Cecilia Calandra, affiancata dai giudici Federica Lipovscek e Cristiano Coiro. Disposti anche risarcimenti per le parti civili, tra cui 10mila euro ciascuno ai comuni di Bagnacavallo e Imola, 20mila a Cervia e Cesenatico, e 5mila euro a Cgil, Cisl, Uil regionali, Camera del lavoro Forlì-Cesena e Libera. Risarcimenti sono stati assegnati anche a imprenditori locali e società colpite tra il 2018 e il 2020: 200mila euro per Dolce Ide srl e 250mila per Forno Imolese srl.     

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Secondo l’accusa, le 'ndrine e anche frange della camorra avevano trasformato il territorio in una rete per il riciclaggio di denaro sporco, sfruttando attività come pasticcerie, ristoranti e hotel. Gli imputati sonolegati a cosche calabresi come i Piromalli, Piscopisani, Lo Bianco, Bonavota e Mancuso. Il processo si è concluso con pene inferiori ai 125 anni di carcere richiesti dal pm Marco Forte della Direzione distrettuale antimafia.

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