Operazione "Scott-Rinascita", la dirigente del Servizio veterinario dell’Asp di Vibo Valentia "a disposizione" del sodalizio

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La sede Asp di Vibo Valentia
  22 dicembre 2019 10:10

di TERESA ALOI

E’ una donna.  E contribuiva “pur senza farne formalmente parte, al rafforzamento, alla conservazione ed alla realizzazione degli scopi dell’associazione maliosa denominata 'ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Vibo Valentia e su altre zone del territorio calabrese, nazionale ed estero, ed in particolare della locale di ndrangheta di Zungri e la cosca Accorinti , associazione che si avvale della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà”.

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Per gli inquirenti Chiarina Cristelli, arrestata all'interno dell'operazione “Scott- Rinascita” (LEGGI QUI TUTTI I NOMI), avrebbe abusato  della sua qualità di dirigente del Servizio veterinario  dell’Asp di Vibo Valentia  comunicando “l’imminente verifica di personale del NAS presso le aziende agricole site in Zungri - tra cui quelle appartenenti a soggetti intranei al sodalizio in disamina, al fine di agevolare l’occultamento di irregolarità presenti all’interno  delle predette aziende - notizia che doveva rimanere segreta”.

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Ma non solo. Perché secondo l’accusa  “si poneva quale riferimento per il sodalizio nello specifico settore di interesse della commercializzazione di bestiame di illecita provenienza, promuovendo in tale veste gli interessi della cosca Accorinti e favorendo, anche nell'adozione di specifici provvedimenti, personaggi intranei o vicini al sodalizio, comunque garantendo, in caso di necessità, il suo appoggio all'organizzazione”.

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E ancora. Per l’accusa avrebbe fornito “suggerimenti su come portare a termine il trasporto e la commercializzazione di bestiame in violazione della normativa vigente, comunicando l'imminente verifica di personale del NAS presso le aziende agricole site in Zungri  al fine di agevolare l'occultamento di irregolarità presenti all'interno delle predette aziende fornendo al NAS notizie e spiegazioni fuorvianti su eventuali irregolarità riscontrate sugli animali degli Accorinti in modo da evitare loro qualsiasi conseguenza e favorendo la fittizia regolarizzazione dei capi di bestiame acquistati dal sodalizio, mediante traffici illegali, attraverso l'utilizzo di dati e marchi identificativi non realmente corrispondenti agli animali commercializzati, al fine di occultare la loro reale, ignota provenienza illeciti”.

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