“A seguito di quanto ho chiesto pubblicamente, il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì ha emesso un’ordinanza per consentire lo svolgimento dell’attività venatoria rilevando la necessità di conseguire l’equilibrio faunistico-venatorio e di limitare i danni alle colture e riconoscendo il potenziale pericolo per l’incolumità pubblica”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione l’adozione della misura che proprio ieri aveva invocato e ribadisce che “il provvedimento non era rinviabile”.
“Evidentemente - sostiene Tassone – è stato preso atto che esistevano quei rischi che avevo evidenziato e che non era possibile aspettare ancora. L’emergenza cinghiali – aggiunge – è un fenomeno con cui, da tempo, si deve fare i conti e sospendere la caccia, impedendo di fatto la concretizzazione dei Piani di selezione, significava aggravare la proliferazione incontrollata di ungulati".
"L’attività venatoria – conclude Tassone - può rappresentare un argine alla crescita esponenziale del numero dei cinghiali e può consentire di evitare quei danni che hanno messo in ginocchio alcuni agricoltori e di limitare i pericoli per i cittadini residenti nelle zone più esposte”.
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