di IACOPO PARISI
In vista del debutto dell’opera “Orfeo - Io la Musica Sono”, in programma mercoledì 30 aprile al Teatro Politeama, il pubblico ha potuto assistere a una coinvolgente guida all’ascolto che ha offerto uno sguardo privilegiato sul processo creativo alla base di questo progetto inedito, ispirato all’“Orfeo” di Claudio Monteverdi. L’iniziativa, curata dalla Fondazione Politeama in collaborazione con il Conservatorio “P. I. Tchaikovsky” di Catanzaro, ha evidenziato l’originalità di un lavoro che fonde linguaggi musicali seicenteschi e sonorità contemporanee.
Sul palco, oltre al musicista e regista dell'opera Mario Tronco – noto al grande pubblico per la sua esperienza con gli Avion Travel e l’Orchestra di Piazza Vittorio – sono intervenuti la Sovrintendente Antonietta Santacroce, il divulgatore musicale Marco Calabrese e la consulente musicale Maria Laura Martorana. È stata proprio quest’ultima a presentare, insieme ai giovani musicisti coinvolti nella produzione, gli strumenti utilizzati nello spettacolo: una combinazione di timbri antichi e moderni che include la zampogna, la chitarra elettrica, la bombarda, il friscaletto e altri strumenti della tradizione popolare.
“Quando abbiamo concepito questo progetto – ha raccontato Tronco – abbiamo voluto coinvolgere i musicisti del Conservatorio per rievocare la prassi del tempo di Monteverdi, che si avvaleva spesso di esecutori locali nelle sue rappresentazioni”. Un’idea che si è tradotta in un ensemble eterogeneo, composto da studenti e docenti che hanno partecipato attivamente anche alla creazione musicale, in un lavoro laboratoriale collettivo.
L’anteprima ha visto anche la partecipazione dei cantanti protagonisti dell’opera – Angelo Nocerino (Orfeo) e Miriana Screnci (Euridice) – che hanno offerto al pubblico un assaggio di alcune arie, affiancati da altri interpreti e musicisti, tra cui Salvo Disca (anche assistente alla regia), Federica Greco, Gianluca Chiera, Rosario Altadonna, Giuseppe Muraca e Andrea Bressi.
Tronco ha sottolineato come l’opera si configuri come una sorta di narrazione orale musicata, una favola raccontata attraverso il filtro della memoria popolare, con l’uso anche del dialetto calabrese in alcuni passaggi. A rendere ancora più affascinante il progetto, la promessa di un finale inedito, diverso da entrambi quelli scritti da Monteverdi, che sarà svelato solo la sera del debutto.
Durante la guida all’ascolto, il pubblico ha potuto ascoltare estratti come “Lasciate i monti” e “Vieni Imeneo”, nonché una curiosa comparazione tra la partitura originale del coro dei pastori e l’elaborazione contemporanea firmata da Tronco, a testimonianza della continua tensione tra fedeltà al testo e libertà interpretativa.
“Orfeo - Io la Musica Sono” si preannuncia come un’opera capace di coniugare tradizione e innovazione, radicata nel territorio e aperta alla contaminazione, in un dialogo continuo tra il passato e il presente della musica.
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