
"C’è un momento, nella vita politica, in cui bisognerebbe avere almeno il buon gusto del silenzio. Quel momento, per Pasquale Tridico, probabilmente è arrivato da tempo. E invece oggi lo ritroviamo a pontificare sulla legge di bilancio, ad attaccare la Regione Calabria e a parlare di Sud “isolato”, come se fosse ancora qui, come se non avesse scelto di andarsene dopo un’amara sconfitta.
Fa sorridere che proprio Tridico oggi pretenda di dare lezioni. Lezioni su cosa? Sulla difesa dei più deboli? Sulla responsabilità istituzionale? Su una manovra di bilancio che, a suo dire, penalizzerebbe il Mezzogiorno?
La realtà è molto più semplice – e molto più concreta – di quella che Tridico racconta. Il Sud non è affatto isolato. Il Sud, oggi, è un cantiere aperto.
Basta guardare ai fatti. La nuova Statale 106 Jonica è l’esempio più evidente di una politica che non vive di slogan ma di programmazione, risorse e opere reali. Entro un anno sarà completata la progettazione esecutiva dell’intero tracciato tra Catanzaro e Reggio Calabria. Sono già attivi cantieri, procedure avviate, finanziamenti superiori al miliardo di euro garantiti attraverso strumenti come il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Altro che Sud dimenticato.
Parliamo di un’infrastruttura strategica che cambia il volto della Calabria, migliora la sicurezza, crea lavoro e restituisce competitività a intere aree che per decenni sono state lasciate ai margini. Questo è ciò che fa uno Stato che investe davvero, non uno Stato che “isola”.
È evidente che a Tridico questi fatti diano fastidio. Ed è altrettanto evidente che il suo vero problema non sia la legge di bilancio, né la Calabria, né tantomeno i più poveri. Il suo incubo quotidiano ha un nome e un cognome: Roberto Occhiuto.
Un presidente che governa, decide, investe, realizza. Tutto ciò che Tridico non ha mai fatto, preferendo in questo momento la fuga alle responsabilità solo perché i cittadini lo hanno severamente bocciato alle ultime elezioni. Ed è probabilmente questa la ragione del nervosismo politico che oggi si traduce in attacchi scomposti e fuori tempo massimo.
La Calabria non ha bisogno di prediche da lontano. Ha bisogno di chi resta, lavora e porta risultati. E i risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti".
Lo scrive, in una nota, Orlandino Greco.
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