Dalla lotta di posizione in vista delle prossime Regionali ai paletti del centro storico. Anzi, al «supplizio dei paletti». Così lo hanno definito i gruppi di Forza Italia e Obiettivo Comune del Consiglio comunale di Catanzaro nella nota in cui le due componenti della maggioranza hanno “rinnegato” le ultime variazioni al nuovo piano di mobilità del centro del capoluogo. Paletti e fioriere sono stati soltanto il pretesto per far venire a galla il vero problema nel centrodestra catanzarese che è tutto politico. L’assenza tanto giustificata quanto strategica del sindaco Sergio Abramo in occasione dell’ultima uscita pubblica di Mario Occhiuto in qualità di candidato governatore degli azzurri ha rimescolato le carte allo stesso modo in cui “l’allineamento” del primo cittadino catanzarese di due mesi fa, nella prima convention a Lamezia Terme del sindaco di Cosenza, le aveva messe in un certo ordine. La freschissima nomina di Carfagna e Toti come coordinatori nazionali di Fi in teoria rafforza la fiche su Occhiuto, anche se tutto dipende dai potenziali alleati. La Lega, con il commissario Invernizzi, terrà gli stati generali a Catanzaro domenica prossima dando qualche indicazione in più sulle prossime mosse dei salviniani in terra calabra.
LE NUOVE VARIABILI Tornando al capoluogo, la balcanizzazione della maggioranza comunale è stata fin qui la cifra dei due anni di consiliatura. Uno scacchiere con tre blocchi: quello del gruppo del sindaco Abramo, quello di Catanzaro da Vivere di Aiello ed Esposito e quello di Forza Italia che fa riferimento a Tallini. Sebbene ogni leader giochi la sua personale partita, per reciproche convenienze fra gruppi il primo e il secondo si sono più spesso trovati in sintonia, “arginando” il terzo. Allo schema classico, nelle ultime ore, si è aggiunta una nuova variabile. Officine del Sud ha sì come leader regionale Claudio Parente, capogruppo a Palazzo Campanella di Fi, ma la delegazione comunale pare voglia tagliare il cordone ombelicale con i forzisti. Il capogruppo Giuseppe Pisano è in rotta di collisione non solo con “Claudio” (zero dialogo dalle Europee) e membri della struttura, ma con la “casa madre” azzurra. Da qui la convergenza di Officine del Sud con il gruppo del sindaco e Catanzaro da vivere nella difesa dell’ultima variante all’inversione di marcia del centro, “rinnegata” invece da Fi e la sua costola locale Obiettivo Comune. A livello aritmetico la perdita dei due (Pisano e Gironda, l’altro di Officine del Sud) restringerebbe ulteriormente il perimetro di influenza azzurro al Comune, già ridotto dalla fuoriuscita polemica di Merante e Triffiletti passati al misto.
DELIBERA RINNEGATA La marcia indietro di Forza Italia sull’ultima modifica del piano del traffico del centro storico ha fatto rumore politico, ma è stata rintuzzata dalle altre componenti della maggioranza che non hanno mancato di ricordare che gli atti amministrativi dicono una cosa diversa dai rimorsi ex post. Nella seduta di Giunta in cui è stata adottata la delibera (la numero 255) contenente la variante, il voto è stato assunto all’unanimità. Inclusi quindi il pacchetto di Forza Italia: il vicesindaco Ivan Cardamone, gli assessori Sculco e Migliaccio. In più Domenico Cavallaro di Officine del Sud. Prima i “casi” delle inaugurazioni del PalaGallo e della strada Germaneto-Catanzaro Lido, poi la questione Occhiuto, ora l’inversione di marcia: la guerriglia nel centrodestra catanzarese è ormai diventata quotidiana. Figurarsi quando ci saranno le scelte sulle Regionali.
g.r.
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