di ANTONELLA SCALZI
Parcheggi selvaggi e barriere architettoniche. È l’incubo che sui tre colli vivono tanti disabili. Storie più o meno gravi si trovano a ogni angolo del capoluogo di regione. Sono storie da brividi anche a causa della conformazione di una città dove salite e scale sono praticamente inevitabili. Storie che spesso si trasformano in dramma e tra queste c’è anche l’incubo di un vicentino di nascita che vive nel capoluogo di regione per amore. La moglie è di Catanzaro, ma la sua non è una bella storia di emigrazione al contrario.
Sullo sfondo non c’è il Sud che batte il Nord, c’è un uomo innamorato della sua compagna, una donna che sta combattendo la sua battaglia per la vita. Antonello Sartori vorrebbe sentire il calore di una città piccola, vorrebbe che la moglie potesse sentirsi meno sola nella sua città e invece fa i conti, tutti i giorni, con una realtà che sa di beffa. È deluso da una città che non è a misura di disabile.
Il contatto con i vigili è costante, ma l’incubo è quotidiano come la battaglia che la coppia conduce «contro l'indifferenza della gente e spesso contro le Istituzioni». E la sintesi è agghiacciante: «Burocrazia senza pietà». Per questo si sono rivolti al Codacons. Vivono in via De Riso. La loro non è, dunque, una storia che ruota attorno alle periferie abbandonate. È piuttosto l’odissea di una coppia che tocca con mano la carenza di parcheggi per disabili e soprattutto l’inciviltà di chi quei pochi posti riservati li occupa senza averne alcun diritto.
«Ci sentiamo soli e mal aiutati». Antonello Sartori è un uomo stanco di vedere la moglie soffrire nell’indifferenza generale, ma il suo non è e non vuole essere uno sfogo fine a se stesso. Anzi. La sua storia, in fondo, potrebbe fare da apripista a un cambiamento di cui a Catanzaro si discute da tempo. Un mutamento culturale: questo il sogno di una coppia che ha bisogno di riconquistare subito la propria quotidianità per concentrarsi soltanto sulla battaglia contro quel tumore al seno che ha stravolto la loro vita.
Da qui le proposte: «Aumentare il numero di strisce gialle e attivare un numero whatsApp attraverso il quale i cittadini possano segnalare alle autorità competenti i casi di chi parcheggia senza diritto».
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