Parole e canto al Teatro del Grillo di Soverato con Iaia Forte rapiscono il pubblico presente
01 dicembre 2025 11:02
Un’ora densa di parole e canto al Teatro del Grillo di Soverato per Iaia Forte, in perfetta simbiosi con il suo personaggio. Lo spettacolo è Tony Pagoda, nato dalla penna di Paolo Sorrentino e già base del personaggio di Toni Servillo nel film L’uomo in più, che l’attrice napoletana porta, quindi, dalla carta stampata e dal cinema al teatro.
Giacca di paillettes rosse, camicia rossa con cravatta, pantalone su scarpe da jogging, capelli pure rossi impomatati, grandi occhiali, su un palcoscenico ove campeggia la grande insegna luminescente Tony Pagoda, Iaia veste i panni del cantante napoletano rock, dalla vita turbolenta, fatta di alcool, donne e cocaina, che arriva a esibirsi all’apice della carriera, nella New York degli anni Cinquanta con la sua band al Radio City Music Hall e dove tra il pubblico c’è addirittura Frank Sinatra.
Se a Sinatra la voce l’ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l’ha mandata San Gennaro, dice di sé Tony Pagoda e spera di fare colpo su quest’ultimo. Lo spettacolo scorre, tra parole e musica, nel racconto di viaggi, spettacoli, incontri con prostitute, telefonate convenzionali di famiglia, in un ritmo continuo, vitale, sprezzante, sdegnoso, spargendo, Iaia Forte, a piene mani, vizi, tanti, e virtù, poche, del personaggio.
Fin quando costui, che ha sempre detestato tutto e tutti, consuetudini, regole, manager, fidanzati, infermiere con gli zoccoli e tanto altro, ora, in un monologo a fasi struggente, in un momento di rivisitazione del suo vissuto e in un inaspettato flashback, giunge alla saggia conclusione che la vita è dura, difficile e tutti stanno a galla, e che dall’imbuto, stretto, tutti, prima o poi, passeranno. Pertanto, la cosa migliore è fermarsi e riposarsi. Prossima tappa: Caraibi. Brava la Forte che dà al personaggio, altamente sarcastico, in conclusione, una certa saggia sensibilità. Teatro pieno. Il pubblico ha molto gradito.
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