Petrolmafia, la Procura generale chiede 30 condanne al processo in Corte d'Appello a Catanzaro

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  11 novembre 2025 18:06

di STEFANIA PAPALEO

Trentotto condanne per il business del petrolio in odor di 'ndrangheta. La Procura generale, per voce dei sostituti procuratori generali Buzzelli e Di Maio, non ha fatto sconti al processo in Corte d'Appello a Catanzaro. Ha fatto le sue richieste al termine della requisitoria, depositando anche una corposa memoria destinata a finire nei prossimi giorni nelle mani degli avvocati pronti a portare avanti le rispettive arringhe difensive. Tra le richieste di condanna c'è quella a 8 anni di reclusione per l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia (ed ex sindaco di Stefanaconi), Salvatore Solano (condannato in primo grado a 1 anno per corruzione elettorale), sollecitando il riconoscimento dell’aggravante mafiosa e la condanna anche per i capi d’imputazione (corruzione e turbativa d’asta) per i quali in primo grado era stato assolto dal Tribunale di Vibo. Chiesta poi la condanna a 1 anno ciascuno per turbativa d’asta per i dipendenti della Provincia di Vibo Gaetano Del Vecchio, Isaia Angelo Capria e Antonio Francolino. Dieci anni e un mese la richiesta di condanna per l’ex consigliere comunale di Vibo, Francescantonio Tedesco, e 30 anni per l’imprenditore Giuseppe D’Amico (cugino di Solano).

Al centro del processo, un presunto sistema di gestione illecita nel settore dei carburanti, connesso a condotte di stampo mafioso e reati contro la pubblica amministrazione (LEGGI QUI) ricostruito nel dettaglio nella sentenza di primo grado in cui i giudici avevano sottolineato come le intercettazioni dimostrassero l’affinità emotiva tra Solano e gli ambienti della criminalità organizzata, oltre a certificare la sua piena consapevolezza della caratura criminale di D’Amico e delle modalità con cui ha procacciato i voti. La responsabilità di Solano, a loro dire, si sarebbe ricavata anche da un’intercettazione del 2018 da cui emerge che riceveva dal sindaco di Capistrano Marco Martino una fotografia ritraente la scheda elettorale con la preferenza accordata a Solano alla Provincia, dove fu eletto per essere mandato a casa qnel luglio 2024, quando l’amministrazione comunale di Stefanaconi fu sciolta per infiltrazioni mafiose. Scioglimento confermato dal Tar il 27 giugno scorso. 

Il processo è stato poi rinviato a 9 dicembre dai giudici (presidente: Carotenuto; a latere: Mastroianni e Tedesco), che hanno già previsto per il 18 dicembre l'ultima udienza con eventuale sentenza.

 


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