La Dda di Reggio Calabria ha notificato l'avviso di conclusione indagini per i 213 indagati dell'inchiesta "Petrolmafie Spa" coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dagli aggiunti Giuseppe Lombardo e Gaetano Paci.
Originariamente chiamata "Andrea Doria", l'indagine è collegata ai filoni delle Procure di Catanzaro, Napoli e Roma ed è nata dagli accertamenti della guardia di finanza che ha fatto luce sugli interessi della 'ndrangheta sul business della commercializzazione illecita di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a prestanome. Oltre alle misure cautelari, nei mesi scorsi la Procura di Reggio Calabria aveva emesso un decreto di sequestro d'urgenza di beni per oltre 600milioni di euro.
Tra i destinatari della chiusura indagini ci sono Vincenzo e Gianfranco Ruggiero, ritenuti espressione della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Ma anche i fratelli Domenico e Giovanni Camastra, due imprenditori considerati vicini alla cosca Cataldo di Locri. Sono loro, secondo i pm Giovanni Calamita e Paola D'Ambrosio, ad aver messo in piedi una gigantesca frode fiscale. Sarebbe contiguo alla cosca Labate, invece, il broker Giuseppe De Lorenzo a casa del quale, il giorno dell'arresto, la Guardia di finanza ha trovato due valige con dentro oltre due milioni di euro in contanti. Pure a lui è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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