Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del presidente dell'associazione "Il Campo Idee per per il Futuro", Pino Soriero sull'avvio dei lavori degli Stati Generali.
"Sono aperti oggi i lavori dell’evento fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Credo che sia un segnale rilevante per accelerare la riflessione strategica sul futuro dell’Italia, proprio nel momento più delicato in cui gli italiani, dopo obbligati mesi di solitudine, provano a uscire dal guscio per misurarsi con tante contraddizioni di una società ancora ingiusta e diseguale. La quarantena di tre mesi ha sconvolto equilibri, abitudini e anche la concezione delle relazioni tra il cittadino e lo Stato, tra l’iniziativa privata e la funzione dei poteri pubblici.
Perciò sento il bisogno di allargare il confronto; non temo il rischio “ passerella” ma quello ben più insidioso della “gabbia politicista” di circuiti ristretti del potere e della comunicazione che hanno stancato tante energie positive. Tanti giovani adesso vogliono tornare in campo non delegare tutto ai vertici, né solo alle sacrosante sedi istituzionali. Auspico vivamente, quindi, il confronto non solo in rete tra giovani, donne e associazioni culturali.
Il contributo dell’associazione IL CAMPO Idee per il futuro è già visibile sul nuovo sito www.associazioneilcampo.com, rilanciato proprio il 2 giugno scorso, Festa della Repubblica, data-simbolo dell’Italia che, dopo la guerra, ha saputo costruire lo Stato, nell’afflato unitario tra persone (donne e uomini) e territori (Nord e Sud), protagonista tra i fondatori della Comunità europea e portatore di visione strategica, autorevolezza e competenza delle classi dirigenti.
È questa la sfida che si ripropone oggi, in un contesto storico certamente mutato, ma bisognoso dello stesso anelito alla costruzione di una sintesi per il futuro dell’Italia, per sollecitare la politica e i partiti a uscire dal bozzolo di rituali dialettici ormai consunti, per combattere fino in fondo mafia, affarismo, evasione fiscale.
La parola chiave adesso non può che essere “coesione”, come hanno ricordato autorevolmente il Presidente della Repubblica, per primo, il presidente Romano Prodi e il Governatore della Banca d’Italia Visco per contrastare le disuguaglianze, le povertà, la disoccupazione (significativi i recenti dati Svimez), insomma la solitudine degli individui e dei territori. Solo un vero e corale impulso alla coesione può archiviare la stagione dei rancori ideologici tra il Nord e il Sud del Paese.
La pandemia ha stracciato quegli schemi superficiali e ha fatto giustizia delle facili sbornie di un capitalismo degenerato. Adesso ruolo dello Stato, sanità pubblica, tutela dell’ambiente e protezione civile, diritto all’istruzione, valore della ricerca e dell’alta formazione sono diventati di necessità riferimenti fondativi di una nuova coscienza di massa. Il Piano Colao e i suoi stimoli interessanti va discusso in Parlamento, ma anche in tanti circuiti della società civile che non accettino di essere derubricati al ruolo di spettatori.
Dobbiamo saper cogliere questa grande occasione storica, rilanciando l’impostazione già definita dal Ministro per il Sud. Ai finanziamenti ingenti, messi a disposizione dall’Europa e dal Governo, deve corrispondere più che la moltiplicazione dei convegni, la visibilità rapida degli investimenti produttivi finalizzati a superare “i vent’anni di solitudine” di cui ho parlato nel mio recente libro.
Qui entra in campo di necessità l’utilità del Sud anche per il Nord, data la collocazione strategica tra Europa e Mediterraneo. Ben vengano, quindi, gli interventi negli Stati Generali dei vertici della Commissione e del Parlamento europei, poiché oggi più che mai sentiamo il bisogno di un’Europa forte che aiuti l’Italia a cooperare per un nuovo sogno suggestivo e concreto di pace e di sviluppo".
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