Poliambulatorio di Scalea. De Caprio: "Caso attenzionato da oltre un mese. Ecco alcune ipotesi per superare gli ostacoli"

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images Poliambulatorio di Scalea. De Caprio: "Caso attenzionato da oltre un mese. Ecco alcune ipotesi per superare gli ostacoli"
Antonio De Caprio

Il consigliere regionale evidenzia che la nuova politica che intende perseguire "impone di partire dai fatti e dalla verità"

  07 gennaio 2021 17:01

«Chi si candida a rappresentare un territorio, in un’istituzione importante come la Regione Calabria, non scopre certo all’improvviso i problemi di quel territorio. Specie se si tratta di questioni annose e di primaria importanza per la cittadinanza come quelle afferenti l’ambito sanitario». È partendo da questa premessa che il presidente della commissione regionale anti ‘ndrangheta, Antonio De Caprio, focalizza l’attenzione sull’evolversi della situazione in merito al poliambulatorio di Scalea, al centro - da diversi mesi - dell’attenzione dell’autorità preposta alle verifiche circa la rispondenza alla normativa vigente dell’edificio, che aveva anche portato ad una sospensione temporanea di alcuni servizi.

«Sul poliambulatorio - rimarca De Caprio - ci siamo impegnati sin da subito, mai venendo meno al nostro impegno, mai lavandocene le mani. Ma il nostro e mio modo di fare politica - incalza il consigliere regionale - impone serietà, mi costringe a rifuggire da facili proclami, che invece pare piacciano ad altri, perché è inutile promettere interventi se poi non si hanno nemmeno poteri e competenze per poterli tramutare in atti concreti, come è il caso dei consiglieri regionali in una regione commissariata dal governo centrale».

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In questo solco rientra la «piena collaborazione con l’amministrazione comunale, insieme alla quale - aggiunge ancora De Caprio - stiamo lavorando per fare in modo che il commissario dell’Asp di Cosenza e il commissario ad acta Guido Longo trovino la soluzione adeguata alla problematica. Di una cosa si può stare certi: non permetterò, per nessuna ragione al mondo, che servizi nevralgici come la Neuropsichiatria infantile vengano dirottati fuori dai Comuni dell’Alto Tirreno Cosentino, che va da Belvedere a Tortora. In questa fase, il sottoscritto non si è limitato a prendere visione della relazione dell’ufficio tecnico dell’Asp, che offre un’istantanea drammatica delle condizioni strutturali dell’edificio che ospita il poliambulatorio; mi sono invece posto come obiettivo politico futuro quello di inserire il polo di Scalea nella rete sanitaria quale Capt (Centro di assistenza primaria territoriale). Nel frattempo, dato che i lavori per adeguare la struttura richiedono tempo e denaro, non possiamo certo permettere che vengano meno i servizi, che sia la Neuropsichiatria infantile, in cima ai miei pensieri perché interessa i nostri bambini, o tutti gli altri che rispondono ad una richiesta di salute dei nostri concittadini».

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A questo punto, il consigliere regionale traccia la rotta da seguire: «La prima strada da percorrere nell’immediato è individuare strutture idonee nel comune di Scalea per dislocare i servizi. Perciò ho fatto richiesta all’Agenzia dei beni confiscati alla mafia per avere un elenco degli immobili disponibili che corrispondono alle nostre esigenze. Ho chiesto anche all’Aterp di sapere se vi siano ulteriori locali che il Comune può prendere in fitto calmierato e rendere disponibili all’Asp. Ho riferito tutto all’amministrazione comunale che si sta impegnando col massimo sforzo. Ho invitato l’Asp, quindi, a volersi impegnare in maniera decisa nella soluzione di questa problematica che sta generando non poche preoccupazioni».

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In conclusione, alcune considerazioni alla luce delle esternazioni di chi «continua con i metodi della vecchia politica, gettando fumo negli occhi dei cittadini. La nuova politica che io intendo perseguire, invece, mi impone di partire dai fatti e dalla verità: solo così si può realmente invertire la rotta e rompere con un sistema che ha gestito il potere in provincia di Cosenza negli ultimi 20 anni e in particolare nell’ultimo decennio. È ora di smetterla - conclude De Caprio - con gli show sulla pelle dei cittadini».

 

 

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