
di ELIGIO LORENTI
Mancano ormai pochi giorni alla fine di questo 2025 , e ritengo che sia necessario tirare le somme di un anno che, per la politica italiana, è stato pieno di avvenimenti ed episodi cruciali che hanno segnato quest'anno.
Voglio scrivere questa riflessione non per spirito di parte, ma per analizzare con onestà intellettuale quegli eventi che hanno proiettato un'ombra sull'azione della politica italiana e dell' esecutivo negli ultimi dodici mesi.
Parlando dell'esecutivo, ci sono stati vari eventi che sono stati visti in maniera negativa dall' elettorato e dall' opinione pubblica.
Infatti la fiducia nell' esecutivo negli ultimi mesi è calata moltissimo, arrivando addirittura sotto il 50% nell'ultimo mese.
Un esempio emblematico è quello del caso legato al rimpatrio del comandante libico Almasri.
Infatti il caso ha visto Giorgia Meloni e i ministri Nordio e Piante dosi finire sotto indagine per favoreggiamento e peculato.
Sebbene la presidente del consiglio abbia rivendicato la correttezza dell' azione in nome della sicurezza nazionale, la tensione tra politica e magistratura ha toccato picchi che non si vedevano da anni.
Ci sono anche altre riforme e leggi che hanno scatenato forti critiche all' esecutivo nel dibattito politico.
Per esempio, Il mancato taglio delle accise sui carburanti e l’innalzamento dell’età pensionabile, con la mancata abolizione della legge Fornero che tanto era stata promessa in campagna elettorale, sono due delle cause che hanno fatto calare la fiducia nell' esecutivo insieme alla tematica della legge Calderoli in materia di autonomia differenziata.
Parlando delle opposizioni e delle realtà territoriali invece, il 2025 è stato teatro di novità .
Per esempio negli ultimi tempi, il campo largo è arrivato a superare l'esecutivo ed in generale il centrodestra in alcuni sondaggi politici.
Infatti per il centrosinistra secondo l'opinione pubblica è fondamentale l'alleanza con il movimento 5 stelle e con i partiti centristi come +Europa, Italia viva e Azione.
Nelle elezioni regionali si è visto un sostanziale pareggio tra le due coalizioni, con le 2 coalizioni che hanno confermato le regioni che già governavano.
Bisogna registrare che nelle elezioni regionali di quest'anno, sia nel centrodestra che nel centrosinistra hanno avuto un ruolo fondamentale i partiti che tipicamente definiamo “ centristi” che di solito raccolgono nelle competizioni elettorali basse percentuali, ma che in questa tornata invece hanno raccolto numerosi consensi.
Un esempio sono le liste di noi moderati, casa riformista e Avanti Psi che sono state trainanti per le rispettive coalizioni.
In conclusione, mentre il Paese si avvicina alla scadenza cruciale del PNRR, un treno che passerà soltanto una volta, il mio augurio per il 2026 è che le istituzioni sappiano trasformare la dialettica spesso aspra tra maggioranza e opposizione in una competizione basata su soluzioni concrete anziché sull’eccessivo uso degli slogan politici.
Mi auguro soprattutto che la partecipazione politica ritorni protagonista, soprattutto tra i giovani.
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