Politica, 'ndrangheta e imprenditoria, operazione "Basso profilo". Spunta un nuovo pentito: è Tommaso Rosa

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  07 ottobre 2021 21:10

C'è un nuovo collaboratore di giustizia a Catanzaro: durante il processo in abbreviato denominato "Basso profilo" il pubblico ministero Paolo Sirleo ha depositato il verbale di collaborazione di Tommaso Rosa, 57 anni, accusato di di associazione mafiosa poiché considerato «riferimento operativo della organizzazione ‘ndranghetistica di Roccabernarda, in quanto legato a Antonio Santo Bagnato capo del locale di Roccabernarda. 

Nel verbale di collaborazione pieno di omissis, Tommaso Rosa (per cui la Procura a luglio ha chiesto 20 anni di reclusione) ha parlato dei suoi rapporti con Antonio Bagnato, boss dell’omonima cosca di Roccabernarda, in lotta dai Grande Aracri di Cutro: .

Si è soffermato anche di un incontro di Bagnato con i paesi vicini, grazie al quale poi si instaurò la pace, e dei suoi rapporti con l’imprenditore Antonio Gallo, di Sellia Marina, uno dei principali imputati del processo Basso profilo, e con Andrea Leone, di Catanzaro, con Pierpaolo Caloiero, di Crotone, con Eliodoro Carduccelli, di Catanzaro. 


Tommaso Rosa descrive nel proprio verbale che Vincenzo De Luca – ritenuto un uomo di fiducia di Antonio Gallo- anche lui accusato di associazione mafiosa, "andava a parlare con il referente della cosca locale rappresentando la possibilità di poter contrattare con una impresa che stava lavorando in quel territorio". Tommaso Rosa descrive De Luca come collaboratore importante per Gallo. "Questi era un collaboratore esterno che coadiuvava il Gallo – sostiene Rosa – nell’abito dell’attività reale dell’antifortunistica. In sostanza era lui che si rapportava ai terzi. Per quello che so, per avermelo detto sia Gallo che De Luca, quest’ultimo accompagnava Gallo in incontri che doveva avere con soggetto legati alla ‘ndrangheta. So altresì, sempre per avere raccolto le confidenze di De Luca, che questi si incarico di Gallo, allorquando una impresa lavorava in un territorio sotto il controllo di una cosca i cui vertici erano collegati a Gallo, il De Luca andava a parlare con il referente della cosca locale, rappresentando la possibilità di potere contrattare con una impresa che stava lavorando in quel territorio". De Luca chiedeva che i boss parlassero con i titolari dell’impresa "rappresentando la necessità che acquisissero i prodotti commercializzati da Antonio Gallo. Devo dire che l’utilizzo del nome di Gallo consentiva il buon esito delle trattative". 

Il processo Basso profilo è il blitz che il 21 gennaio 2021 ha portato all'emissione di 50 misure cautelari. Al centro dell'indagine guidata dalla Dda di Nicola Gratteri i presunti collegamenti tra mafia, politica, imprenditoria e criminalità organizzata crotonese, catanzarese e reggina. Coinvolti consiglieri comunali e regionali, imprenditori e presunti colletti bianchi (notai e avvocati) di Catanzaro e Crotone ritenuti a contatto con i maggiori esponenti delle 'ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come "Bonaventura", "Arena" e 'Grande Aracri'.  

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