Polizia di Stato, la difesa a spada tratta di Rongone

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Polizia di Stato, la difesa a spada tratta di Rongone

  12 luglio 2019 09:57

Dura la  nota del Segretario generale Regionale Polizia Nuova Forza Democratica (sindacato dei Poliziotti) Calabria,  Marino Rongone. "La Polizia di Stato, "braccio armato e violento dell'esecutivo del momento"? Analisi a mio parere inaccettabile del Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia SILP-CGIL, al quale mi viene spontaneo chiedere: da quale prospettiva osserva lo status corrente dell'intero comparto sicurezza? Forse dall'alto del suo distacco sindacale che, per forza di cose, lo porta a vivere lontano dalla trincea? – continua Rongone – La Polizia di Stato quale braccio armato del Governo è visione alquanto bizzarra, fantasiosa e, a dire il vero, per niente condivisibile. Per trincea intendo, e mi rivolgo ai non addetti ai lavori, quell'insieme di complesse attività che portano, tutti i giorni, i poliziotti a confrontarsi con quella parte oscura e deviata dell'umanità. Personalmente, nonostante l'incarico sindacale affidatomi, indosso la divisaoperativa quotidianamente e posso testimoniare, al Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia Silp–Cgil, di non essermi mai imbattuto in poliziotti violenti e strumentalizzati dall'esecutivo".
 E ancora: "Al contrario, scorgo, con crescente frequenza, tutori dell'ordine pugnalati, malmenati e finanche molestati sessualmente (mi riferisco all'episodio della collega palpeggiata a Reggio Emilia da un cittadino straniero) da criminali che nella maggior parte dei casi non varcano l'ingresso delle patrie galere. Ovunque io mi volti – si rammarica Rongone - scorgo uomini delle forze dell'ordine provocati, istigati, ingiuriati, umiliati, presi a sputi in faccia proprio in quelle piazze che il segretario nazionale definisce "luoghi in cui i cittadini esprimono opinioni". Questi sarebbero il braccio armato del Governo?? Mi pare inverosimile– ribadisce Rongone.- Egregio Segretario Nazionale Silp-Cgil provi a chiedere a quei poliziotti, che responsabilmente rappresenta, se condividono quanto da lei sostenuto in sede di audizione alla Camera dei Deputati. Provi a chiederlo ai poliziotti degli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, delle Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine, dei Reparti Mobili, della Polizia Stradale, delle Digos, rimasti ormai unici baluardi a difesa della gente onesta. Provi a chiedere alle persone, che giornalmente affollano gli uffici denunce delle nostre Questure, se quanto vengono a segnalarci è frutto di una insicurezza soltanto percepita, o di una paura instillata nelle loro menti dalla "diabolica" macchina della propaganda politica. Sento già le loro voci, le loro esclamazioni di disappunto: scusi segretario nazionale, ma lei in quale dimensione parallela vive? Sono certo che la percezione differisca, a seconda che i luoghi di stazionamento siano palazzi superblindati o giardini pubblici di periferia. E lasci perdere numeri, statistiche e grafici a torta, o istogrammi, di cui alle migliaia di italiani, vittime di reati tutti i giorni, non frega assolutamente niente.” Rongone conclude: “io e l'organismo sindacale, che mi pregio di rappresentare nella Regione Calabria, prendiamo le distanze da quanto espresso dal segretario generale nazionale Silp-Cgil in seduta riunita delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia. Ribadiamo il nostro massimo sostegno al lavoro del Ministro dell'Interno. Il Decreto Sicurezza, con il suo intero articolato, ritengo abbia efficace valenza, in special modo sul piano della prevenzione e del contrasto dei fenomeni eversivi e terroristici. In questo Paese le leggi vanno rispettate, che piacciano o no. Farle osservare è nostro dovere insindacabile. Di propaganda in Italia se ne vede tanta e, se lo lasci dire, non mi pare sia promossa da forze governative".

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner