
di SETTIMIO PAONE
La Corte dei Conti ha deciso di non registrare al momento la delibera del CIPESS relativa al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. L’organo di controllo ha infatti disposto un “deferimento all’organo collegiale”, rinviando la decisione alla Sezione centrale di controllo di legittimità, che si riunirà il 29 ottobre per esaminare nuovamente il dossier.
Una scelta che di fatto blocca temporaneamente l’iter del progetto, impedendo l’avvio operativo delle fasi successive e rimandando ogni via libera fino al pronunciamento dell’organo collegiale.
Secondo quanto trapela da ambienti della magistratura contabile, la decisione sarebbe legata alla necessità di ulteriori verifiche su alcuni aspetti di legittimità e coerenza procedurale del provvedimento CIPESS. In particolare, i magistrati avrebbero chiesto chiarimenti su coperture finanziarie, compatibilità ambientale e rispetto delle norme europee sugli appalti pubblici, oltre che sul cronoprogramma delle opere preliminari.
Il deferimento non equivale a una bocciatura definitiva, ma rappresenta un atto di prudenza istituzionale in presenza di questioni ritenute meritevoli di valutazione collegiale. Fino alla conclusione dell’esame, tuttavia, la delibera non potrà essere registrata e quindi non potrà produrre effetti giuridici.
La società concessionaria Stretto di Messina S.p.A. ha diffuso una nota in cui ribadisce che si tratta di una “fase di confronto fisiologico”, sottolineando che “non vi è alcuna irregolarità né alcun blocco definitivo dell’opera”. La società si è detta pronta a fornire “tutta la documentazione integrativa richiesta”.
Dal Governo si invita alla calma. Fonti del Ministero delle Infrastrutture ricordano che “il progetto è solido e pienamente finanziato” e che “il deferimento della Corte dei Conti è una procedura ordinaria quando emergono quesiti tecnici complessi”.
Più caute, invece, le opposizioni e le associazioni ambientaliste, che parlano di “nuovo campanello d’allarme” su un progetto “dai contorni ancora troppo incerti”.
Tra le due sponde dello Stretto la notizia è stata accolta con sentimenti contrastanti. Da una parte cresce l’attesa per un’opera considerata simbolo di rilancio infrastrutturale e sviluppo economico per l’intero Mezzogiorno; dall’altra, il rinvio alimenta le preoccupazioni di chi teme l’ennesimo stop in una vicenda che da decenni si trascina tra annunci e ripartenze mancate.
Il Ponte sullo Stretto resta quindi sospeso in una fase interlocutoria, con la speranza che il confronto in sede collegiale possa sciogliere i dubbi e restituire certezza a un progetto tanto discusso quanto atteso.
Il verdetto della Corte dei Conti del 29 ottobre sarà decisivo: da quella data dipenderà se il sogno — o l’incubo, a seconda dei punti di vista — del Ponte tra Sicilia e Calabria potrà davvero uscire dalla carta e diventare realtà.
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