Pontili Catanzaro, Carmar: "Atto del Comune illegittimo, se non ci sarà la revoca andremo al Tar e chiederemo i danni"

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images Pontili Catanzaro, Carmar: "Atto del Comune illegittimo, se non ci sarà la revoca andremo al Tar e chiederemo i danni"

  19 marzo 2025 20:59

di GABRIELE RUBINO

"Provvedimento illogico, carente nell'istruttoria, eccesso e sviamento di potere". Ancora non è stato instaurato ma il caso dei pontili di Catanzaro rischia di finire nei tribunali. Sicuramente amministrativi, ma probabilmente non solo. Le diciture sono targate Marco Tricoli della Carmar, la ditta che negli ultimi due anni ha gestito i due specchi d'acqua nel porto del Capoluogo e che lo scorso 4 marzo si è visto recapitare il provvedimento di mancato rinnovo della concessione. La posizione della ditta è semplice: si revochi in autotutela l'atto per entrare nel merito delle contestazioni, altrimenti ci rivolgeremo al Tar e, se del caso, anche al Consiglio di Stato. "Oltre a questo ci saranno ricadute risarcitorie, anche in termini di immagine", dice Tricoli. Il Comune pare orientato a intraprendere una strada diversa, quella dell'auto-concessione per salvare la stagione estiva. Circostanza che automaticamente aprirebbe il contenzioso. Tricoli, nel corso di una densa intervista rilasciata a La Nuova Calabria, spiega le ragioni e tutti i passaggi effettuati dalla ditta. Li potete vedere ascoltare nell'intervista sotto o, in alternativa, leggerne un estratto testuale. 

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Incredibilmente, tutto parte da una conferenza dei servizi che doveva decidere sull'eventuale ampliamento dei pontili esistenti, peccato che si sia tornati alla concessione demaniale marittima originaria. Per Tricoli: "In quella conferenza dei servizi ci siamo ritrovati all'improvviso questa nota della Capitaneria di Porto, parliamo del 6 novembre, dove vengono riportati 6 punti di difformità. Sono stati presentati in maniera ambigua e non legittima. La conferenza dei servizi si è svolta in maniera anomala. Il giorno prima questa nota è stata trasmessa al Comune senza neanche allegare tutta la documentazione che avrebbe dovuto spiegare quei punti. Questa nota non è stata messa agli atti di quella conferenza dei servizi. E' stata messa sul tavolo e la dirigente del Comune, per silente adesione, ha assecondato la Capitaneria per un documento che non è agli atti. Mi risulta che quella conferenza è nel limbo perché non è chiusa. Perché quella nota non è stata tirata fuori prima? E solo il giorno prima della decisione sull'ampliamento?".

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Tricoli ha precisato che la famosa nota è stata recapitata il 22 novembre, mentre gli allegati sono arrivati a metà gennaio. "Noi abbiamo cominciato a rispondere dal 2 dicembre. Chiedendo un contradditorio perché disconosciamo quelle difformità e quegli abusi. Il Comune è silente per un riflesso di quello che ha scritto la Capitaneria". Poi ha insistito: "Il preavviso di rigetto della concessione e il rigetto del rinnovo della concessione sono immotivati. Non scrivono c'è questo problema o quest'altro problema. Ci sono eccesso di potere, sviamento di potere e atto fuori legge, oltre che un difetto istruttorio nel provvedimento".

Sul fatto che il Comune, pur avendo concesso una dilazione di trenta giorni rispetto alla scadenza naturale, contesti la mancata produzione di memorie difensive, Tricoli dice: "La relazione del perito navale ci è stata consegnata la relazione il 5 marzo. Il termine delle concessioni non è assolutamente un termine perentorio. Hanno ovviamente delle scadenze ma è insita nella concessione il concetto di continuità, salvo che il concessionario non anticipi la volontà di andarsene. Il rinnovo della concessione, per mia esperienza, arriva dopo. Anche sei, sette mesi dopo rispetto alla scadenza naturale". Ma perché non avete comunicato col Comune? "Lo abbiamo fatto lo scorso 24 febbraio. Il nostro ufficio legale era in costante contatto con la dirigente del settore Patrimonio. Per le vie brevi, si erano sentiti il giorno stesso il mancato rinnovo, quando noi comunicavamo che stava arrivando la perizia". 

Sull'ipotesi di una via alternativa intrapresa dal Comune, Carmar sostiene: "Non riesco a comprendere questa cosa dell'auto-concessione. Io giro tanti porti e ne ho viste di tutti. L'Italia ne ha a migliaia ma quelli gestiti dai Comuni si contano sulle dita di una mano e, spesso, sono gestiti male". 

Arrivando alle contestazioni della Capitaneria, si sono approfonditi i 6 punti. Partendo dal numero dei corpi morti. "Quanto hanno fatto le verifiche, si sono immersi in condizioni non favorevoli e con acque torbide. In maniera ambigua dicono 66, qualcuna in più e altre in meno. Questo su una relazione preliminare in sede di gara. Quando poi abbiamo svolto i lavori ne abbiamo messi 98. Di più rispetto al progetto preliminare. Questo perché rispetto alla morfologia e alle condizioni climatiche ne abbiamo messi di più. Un numero congruo, più di quanto dichiarato dai sommozzatori di Reggio Calabria". Altro punto, l'autorizzazione paesaggistica. "All'epoca il Comune di Catanzaro ha ritenuto non necessaria la stessa. A quanto pare questo era sbagliato. C'è stato uno scambio di note fra Comune e Soprintendenza. Quest'ultima suggerisce di procedere con la 'compatibilità' ambientale, quindi una sanatoria. Noi ci siamo sobbarcati questo onere, inviando anche documenti. Una parte doveva essere inviata alla Regione da parte del Comune. Inizialmente li hanno inviati in maniera insufficiente, fino all'ultimo messaggio non inviato - per cui il Comune dal 3 di gennaio potrebbe incorrere da omissione da atti di ufficio-".

Gli altri punti, fra cui il cancello, una porta imbullonata sui pontili, cavi interni e esterni per Tricoli: "Non hanno una gravità tale da giustificare il mancato rinnovo della concessione". Peraltro sui cavi, secondo il regolamento comunale non esiste la necessità di alcuna concessione demaniale, come contestato dalla Capitaneria, ma al massimo di una semplice autorizzazione. 

"Inizialmente ci sono state le rassicurazioni. Non si può scaricare la colpa su un singolo settore. Ho chiesto più volte di incontrarci per affrontare questi punti. Questo da dicembre. Ho chiesto un tavolo tecnico che non c'è mai stato, così come un sopralluogo in contradditorio. C'è stata qualche chiamata e qualche incontro breve e inutile. La politica si faccia forte e attivi questo confronto". Tricoli ha poi sottolineato l'incoerenza di alcune uscite di consiglieri comunali sul pagamento dell'annualità per l'occupazione del posto barca, e 'nessun diportista ha chiesto di lasciare il suo', così come il progetto del nuovo porto presentato la scorsa settimana. Almeno tra finanziamento pubblico e grandezza della barche preventivato.   

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