"In questo momento aspettiamo che il ministero ci dia l'autorizzazione per la VIA così da fare subito il bando di gara per scegliere il contraente che dovrà fare i lavori. L'unico vantaggio è che il progettista ha inserito nel capitolato, che dovrà essere pubblicato, dai tempi di consegna di 18 mesi. Ci sarà una premialità per chi farà l'offerta- oltre a quella economica- con la consegna chiavi in mano inferiore a 18 mesi. Perché questa tempistica? Perché saranno quattro o cinque cantieri diversi l'uno dall'altro. Ci sarà il molo, il capannone del rimessaggio e così via tutti gli altri lavori suddivisi per singolo cantiere. La tempistica dei lavori sarà breve, forse recupereremo il tempo perduto". Lo ha detto il sindaco Sergio Abramo durante una lunga intervista a La Nuova Calabria, la cui prima parte è stata dedicata al dossier Porto (LEGGI QUI L'APPRFONDIMENTO).
Il primo cittadino di Catanzaro ha voluto fare una breve cronistoria dell'infrastruttura. "E' stato realizzato con 10 milioni di euro dagli uffici del Genio civile. Un finanziamento ottenuto allora grazie all'interessamento dell'onorevole Massimo Mauro. Solo con quell'intervento negli anni duemila si è visto qualcosa. Vorrei ricordare che la proprietà è della Regione essendo su un'area demaniale. Nel 2015-16 abbiamo avuto questo sblocco dei fondi, gli attuali 20 milioni di euro. La cosa che ci ha meravigliato è che quando abbiamo chiesto alla Regione la VIA ci è stata negata perché è intervenuta una nuova legge che assegnava la competenza allo Stato. L'allora nostro dirigente, a ragione, sosteneva che il porto fosse già finito e le nuove sono opere a terra e quindi non c'era bisogno di una nuova VIA. Bastava che la Regione completasse l'iter che aveva avviato. Ci hanno fatto perdere cinque anni. Ho capito che c'era anche problema politico: si voleva bloccare il porto di Catanzaro". Un giudizio quello di Abramo che riguarda sia la precedente Giunta di centrosinistra sia quella di centrodestra subentrata nel 2020 (ossia quando la burocrazia regionale se ne lavò le mani). "Abbiamo preferito rinunciare e andare al ministero. Ho sostenuto che la Regione faceva un danno a se stesso. Per fortuna ho ottenuto il trasferimento dei fondi dai Pac ai Por, con quest'ultimi che non hanno scadenza. Quindi chi dice che c'è il rischio di perdere il finanziamento sta dicendo bugie".
LE ALTRE PENALIZZAZIONI SUBITE DA CATANZARO- "Nessuno mi può accusare di aver perso un solo finanziamento. Ne abbiamo tantissimi. Nonostante la velocità siamo stati penalizzati, a partire dallo Stato. Mi riferisco ai CIS (contratti istituzionali di sviluppo,ndr) , a livello provinciale che abbiamo presentato con la collaborazione degli ordini. Qualche anno fa, qualcuno in Prefettura disse: ma la Calabria lo vuole lo sviluppo o no? Perché siete fermi sui CIS? Quel qualcuno era Domenico Arcuri che fissò una data per la presentazione dei progetti. Sfida vinta dalla Provincia di Catanzaro. Ma poi si è fermato tutto perché l'analisi dei progetti non è mai stata fatta da Invitalia. A distanza di sei mesi mandai un messaggio ad Arcuri e purtroppo, nel frattempo era diventato commissario nazionale per l'emergenza Covid, con i suoi impegni non poteva individuare un team per esaminare i progetti. Quindi è tutto fermo. In questo momento Catanzaro non è difesa dalla sua delegazione parlamentare. Abbiamo visto che sui CIS di Cosenza l'allora sottosegretario fece stralciare il finanziamento però poi lo fece anticipare dal Mef, così come Reggio Calabria aveva come noi presentato il progetto del Museo del Mare che gli è stato finanziato dal ministro Franceschini. Devo dire che spesso rimango solo a difendere la città". Le critiche di Abramo non riguardano solo la disattenzione dei parlamentari ma anche delle politica nostrana. "Non abbiamo un rappresentante in Giunta. Sull'Aterp ad esempio Catanzaro è rimasta fuori, nonostante il progetto presentato per Pistoia. Stessa cosa per il parcheggio del Politeama che doveva essere un'anticipazione dell'Accordo quadro sui parcheggi legato alla metropolitana: non è arrivato nulla. Nonostante le mie insistenze, pur avendo cospicui finanziamenti, laddove c'è una decisione di tipo politico Cosenza e Reggio sono state avvantaggiate a discapito dell'area centrale della Calabria".
LA CAUSA AL GOVERNO PER I MINORI TRASFERIMENTI- Il sindaco ha allargato lo spettro sulla recente delibera della Corte dei Conti sui bilancio dal 2015 al 2017. "Non ci preoccupa. Sono sei osservazioni a cui risponderemo e che la Corte dei Conti fa a tantissimi altri Comuni. I bilanci sono storicamente ingessati. Il Comune di Catanzaro è l'unico che sta facendo causa al governo sul trasferimento dei fondi agli enti locali perché dalla relazione della Corte dei Conti i comuni del Sud vengono fortemente penalizzati. Abbiamo contatto una società che ci sta facendo uno studio: dai primi dati emersi Catanzaro ha percepito al 2015 15 milioni in meno rispetto ad un comune del Nord con pari abitanti. Voglio difendere la mia città e non è possibile che ci siano stati tanti tagli". Sulla battaglia sul riequilibrio: "Almeno s'intravedono alcuni spiragli con il ministro Carfagna".
RIFIUTI- Capitolo rifiuti. "Sia la precedente Giunta sia quella attuale hanno fatto molto poco in materia. Catanzaro ha il suo Ato avanti anni luce rispetto alle altre province che sono molto indietro. Oggi non abbiamo neanche i siti delle province dove poter realizzare impianti e a supporto degli stessi. Il termovalorizzatore di Gioia Tauro potrebbe dare una grossa mano, ma è ancora nei magazzini. Quest'estate la vedo drammatica. Se si bloccano i contratti per esportare i rifiuti ci saranno problemi". Abramo annuncia che è pronto alla 'guerra' legale con la Regione se l'Ato Catanzaro verrà ancora penalizzato.
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