ALLERT’ART. Il Cristo schiodato "abbraccia Catanzaro", viaggio nel passato della città

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Il Cristo schiodato custodito nella chiesetta dell'Osservanza
  11 marzo 2020 23:14

di APOLLONIA NANNI

"Spesso crediamo di progredire nel futuro dimenticando o ignorando il passato. Per entrare nel futuro necessita visitare “le stanze della memoria”, scriveva Le Corbusier, atemporale. E’ quello che mi accingo a fare, inizieremo il nostro viaggio proprio dalla nostra città, in particolare vi “accompagnerò” a visitare e scoprire la chiesa di Santa Teresa dell’Osservanza, sita tra piazza stocco e via Pugliese, a nord dei quartieri moderni del centro di Catanzaro.

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Chi di noi non conserva antichi ricordi nella più famosa “chiesetta dell’Osservanza”? Quante cerimonie celebrate, matrimoni, battesimi e riti funebri…dai vari parroci che negli anni si sono avvicendati. In tempi di corona virus, come ci sembrano lontani e distanti molti rituali, adesso ci appare tutto irraggiungibile, ma dobbiamo essere coscienti, rimanere a casa, in fondo possiamo riscoprire tanti aspetti della vita, spesso ignorati, leggere, scrivere, disegnare, dialogare con la persona che si ha accanto, può giovare molto alla nostra mente, ci si ricarica, aspettando che passi questa apocalisse. Quante amicizie e amori sono nati fra i banchi di questa piccola e semplice parrocchia, quanti devoti e fedeli negli anni l’hanno frequentata, tanti, forse ai più giovani meno nota; il mio intento è “presentarla” a chi la ignora e ricordarla ai molti che l’hanno frequentata ma soprattutto evidenziarne ed illustrare le importanti opere d’arte custodite al suo interno.

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La chiesa, precedentemente convento dei frati Minori Osservanti, fu iniziata nel 1447; fu più volte rimaneggiata e convento e chiesa furono compiuti nel 1480. Più che l’architettura, la chiesa di Santa Teresa dell’Osservanza, è nota per le opere d’arte che contiene. Per esempio, all’altar maggiore fa sfoggio la bella statua della Madonna della Ginestra, opera del 1504 di Antonello Gagini, il Mistero della Passione, con Crocifisso schiodato, fra le più insigni opere d’arte della città scolpito alla metà del Seicento da Fra’ Giovanni da Reggio, cui si collega il gruppo ligneo della Madonna della salute di ottima fattura artistica. Stupendo il tabernacolo in bronzo dorato, opera di Ugo Mazzei. Notevole il pulpito ligneo intagliato di artigianato locale.

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Ma vorrei soffermarmi sull’interessante figura di Fra’ Giovanni da Reggio, egli acquisì sin dall’inizio della sua attività artistica un’impostazione pietistica, di impronta controriformista, nelle sue opere scultoree e questo è il dato importante e centrale caratteriale e caratteristico dell’autore e interessante sotto il profilo artistico, poiché attraverso le sue opere esprimeva un agire anticonvenzionale per quei tempi, per cui l’opera doveva esaltare il sentimento religioso del fedele. Infatti se noi osserviamo il “Crocifisso” di Fra’ Giovanni, (le fotografie nell’articolo sono di Apollonia), è palese la posizione assunta atipica, si denota una impostazione originale, con le braccia schiodate dalla croce che si protendono in un atto di amore e di offerta del Cristo stesso verso colui che lo guarda, direi una “traslazione” del “fiat” il SI’ di Maria che si riversa sulla umanità tutta, estremamente interessante il significato teologico e spirituale, a mio avviso si può definire una opera moderna, unica nel suo genere da Roma in giù. La chiesa dell’Osservanza merita di essere visitata (ovviamente in tempi migliori e possibili). Valorizziamo ciò che abbiamo di più bello ed interessante nella nostra città, imparando ad amarlo e difenderlo, molte ancora le autenticità artistiche nascoste e meno note.

Alla prossima puntata!

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