di STEFANIA PAPALEO
Dalla sede penale a quella contabile: per l’Asp di Catanzaro non sembra esserci tregua. A finire nel mirino della Corte dei conti, questa volta, sono stati i fondi elargiti a una nota clinica privata di Catanzaro.
Un atto di costituzione in mora, infatti, è già partito alla volta degli indirizzi di sei dipendenti, tra dirigenti e funzionari, dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, e del legale rappresentante della clinica in questione, che dovranno adesso rispondere di quei milioni di euro sui quali avevano acceso i riflettori i finanzieri della sezione anticorruzione del Nucleo Polizia economica-finanziaria di Catanzaro-Gruppo Tutela e Spesa pubblica.
Un’indagine che era già confluita in un fascicolo aperto in Procura (LEGGI QUI) e trasmesso, subito dopo, ai magistrati della Corte dei conti per quanto di loro competenza. Da qui l’atto di costituzione in mora spedito, per conoscenza, anche all’Asp di Catanzaro, attualmente sotto la guida dei commissari che si sono insediati dopo lo scioglimento dell’Azienda per infiltrazioni mafiose.
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